domenica 27 giugno 2010

Mozione sull'eolico approvata nel corso dell'Assemblea dei soci di ALTURA

Sabato scorso 26 giugno 2010 si è tenuta l'assemblea nazionale di ALTURA (Associazione per la Tutela dei Rapaci), non a caso nello scenario di Matera, città dei falchi grillai.
Esperti a confronto sulla situazione degli uccelli rapaci con un occhio particolare rivolto al sud e alla Basilicata.
Tra le problematiche è emersa la situazione ormai gravissima delle fonti rinnovabili selvaggiamente promosse sul territorio con particolare riferimento all'eolico e al fotovoltaico.
La Basilicata è risultata tra le regioni più importanti per la sopravvivenza di molte specie a rischio e al tempo stesso minacciata da valanghe di tali insediamenti industriali derivanti dalla speculazione finanziaria su enormi incentivi.
A tal proposito è stata approvata e diramata una mozione rivolta alle istituzioni e alla stampa. Qui sotto il testo.


I partecipanti all’Assemblea nazionale di Altura, riuniti presso i locali dell’Ente Parco della Murgia Materana,

Premessa
la propria consapevole condivisione dello sviluppo di produzioni energetiche attraverso fonti rinnovabili, ma ritenendo che le relative tecnologie non possano essere applicate acriticamente e senza attenta valutazione dell'impatto sull'ambiente naturale e sulla biodiversità.

Esaminati
la mole di documenti, fonti bibliografiche, dati e considerazioni circa l'impatto diretto e indiretto degli impianti eolici sui rapaci, sull'avifauna e la biodiversità in genere, e in particolare la risoluzione adottata nel 2009 anche dal XV Convegno Nazionale di Ornitologia, alla luce delle evidenze scientifiche internazionali.

Verificato
che i risultati di studi condotti in molte parti del mondo evidenziano spesso effetti pesanti e insostenibili degli impianti eolici su popolazioni di rapaci e sovente su intere comunità ornitiche in termini di consistenti incrementi della mortalità e perdita o degrado di habitat.

Considerato
· che molte aree rurali della Basilicata e della Puglia rivestono una fondamentale importanza come habitat di un gran numero di specie di uccelli stanziali e migratori fra cui moltissimi rapaci e diverse coppie di Cicogna nera, tanto da determinare l’approvazione di diversi progetti di importanza comunitaria come la reintroduzione dell’avvoltoio Grifone sul Pollino
· che gran parte di queste specie risultano già rare e/o minacciate da altri fattori e che pertanto sono classificate come meritevoli di particolari sforzi di conservazione secondo studi e determinazioni nazionali e comunitarie (Liste Rosse, Direttive CEE etc.),
· che gli habitat naturali e seminaturali interessati (direttamente o indirettamente) risultano di altissimo valore biologico e rappresentano altresì comprensori di interesse strategico per arrestare il declino della biodiversità.

Identificano
la realizzazione di impianti eolici nelle aree considerate come una minaccia gravissima aggiuntiva per i rapaci e per l'avifauna in genere, capace di determinare estinzioni locali, declino di popolazioni anche in ambiti vasti e conseguente perdita di biodiversità.

Rilevano
· che siano del tutto deleterie e ormai completamente fuori controllo istituzionale le dinamiche di proliferazione in atto di tali impianti industriali, prive di pianificazione energetica - territoriale e di Valutazioni ambientali adeguate, che anzi risultano a dir poco superficiali;
· che assediare a breve distanza le suddette aree di alta valenza per il paesaggio e la biodiversità con tali manufatti industriali (i più grandi mai realizzati dall’uomo) equivalga a compromettere ugualmente i valori e le emergenze faunistiche che le caratterizzano;
· che, in assenza di serie norme di riferimento, anche la disinvolta dinamica di diffusione di insediamenti fotovoltaici sui suoli stia per ricalcare il processo ingovernato dell’eolico, aggiungendo un pesantissimo degrado territoriale su vasta scala.

Per quanto detto e considerando che il ricorso alla produzione energetica da fonte eolica risulta recare in Italia un contributo modesto alla soluzione del problema delle emissioni di gas-serra, ancor più in assenza di adeguate politiche di efficienza e risparmio energetico,

Esprimono
forte preoccupazione per il proliferare indiscriminato di impianti eolici in numerosi ambiti di notevole pregio paesaggistico, ambientale e di importanza strategica per l'avifauna, con forti rischi di infrazione delle direttive comunitarie e relativi danni finanziari che ne conseguirebbero per la collettività.

Denunciano in particolare
in Basilicata: la deprecabile forzatura condotta da società eoliche che hanno condizionato la politica regionale con la strategia dei ricorsi, portando alla approvazione indebita di un Piano Energetico Regionale senza che questo sia stato sottoposto alla Valutazione di Incidenza, obbligatoriamente prevista per legge, e dai contenuti scandalosi in cui spiccano misure di tutela del tutto insufficienti, la grave deregolamentazione degli impianti fino a 1 MW con la semplice DIA (Dichiarazione di Inizio Attività) e una soglia di potenza inaccettabile, il doppio di quanto previsto nel recente passato perfino dall’ANEV (associazione delle società eoliche).
Denunciano altresì la gravissima ed emblematica situazione di Campomaggiore (Pz) aggredita da un insediamento eolico escluso da V.I.A. e privo di V.I.., malgrado coincida con un sito di svernamento di 100 Nibbi reali scandalosamente non contemplato nelle relazioni ambientali, si trovi in areale di molte altre specie di rapaci minacciati e della Cicogna nera, e sia interposto a breve distanza fra ben tre Siti di Importanza Comunitaria nonché Zone di Protezione Speciale, a ridosso del Parco Regionale delle Piccole Dolomiti Lucane, gia vincolo paesaggistico nazionale, e all’interno di una IBA (Important Birds Areas).
in Puglia: la gravissima insufficienza delle norme di riferimento, nonché la ulteriore liberalizzazione per gli impianti eolici da 1 MW, promossi con semplice DIA (Dichiarazione di Inizio Attività), esulando da qualsivoglia genere di controllo.
Denunciano altresì la sconcertante ed emblematica situazione dei territori di Laterza e Castellaneta (Ta), dove si registrano numerosi progetti di torri eoliche di grossa taglia, in parte già incredibilmente approvati, in un comprensorio che si frappone fra tre Siti di Importanza Comunitaria nonché Zone di Protezione Speciale, a ridosso del Parco Regionale delle Gravine, del Parco Nazionale dell’Alta Murgia e del Parco Regionale della Murgia Materana (sito Unesco) e malgrado la presenza di comunità ornitiche di assoluto rilievo in ambito europeo a cominciare dall’avvoltoio Capovaccaio.

Chiedono
· che gli incentivi finanziari, esponenziali e ingiustificabili per la produzione energetica da fonte eolica, alla base della virulenza del fenomeno in atto, della “guerra” alle regole condotta dalle società eoliche e conseguentemente delle numerose inchieste giudiziarie, siano immediatamente ridotti e subordinati a monte all’insediamento in aree non sensibili;
· che, analogamente, anche gli incentivi per il fotovoltaico siano drasticamente rimodulati, escludendo gli impianti al suolo oltre una soglia minima e favorendo invece gli impianti sulle superfici coperte o già antropizzate, con estrema attenzione per le aree di valenza storica;
· che l'installazione di impianti eolici possa essere autorizzata solo previe valutazioni supportate dal conforto e dalla dimostrazione scientifica sulla compatibilità territoriale;
· che la politica e le istituzioni non si sottraggano al dovere primario di governare il territorio secondo principi di etica e moralità, tutelando i valori collettivi di cui prima, evitando di abdicare tale dovere in favore delle pressioni economico-finanziarie delle società eoliche;
· che sia immediatamente adottata una revisione delle norme regionali pugliesi in materia, in una ottica di maggiore garanzia per la tutela dei valori citati;
· che in Basilicata sia adottato rapidamente un tavolo tecnico-istituzionale che affronti la situazione e che siano emanate misure urgenti di tutela, prima che siano definitivamente compromessi i valori incommensurabili del paesaggio e della biodiversità della Regione, in assoluto tra le più importanti della Nazione;
· che nel Paese siano approntati e condivisi seri Piani Energetici Ambientali Regionali a cui subordinare la realizzazione delle centrali di produzione energetica tra cui l’eolica;
· che gli organi di informazione assumano le debite responsabilità di fronte ad una situazione di palese fuori controllo del fenomeno divulgando appropriatamente la colossale speculazione in atto.

Per scaricare la versione PDF del documento clicca qui:

mercoledì 9 giugno 2010

PROGETTO MIGRANS 2010

Il Gruppo Migrans San Colombano (GRU.MI.SC.)

ricerca collaboratoriper il 6° campo di studio dei rapaci in migrazione in pianura padana

Dove si svolge:

* San Colombano al Lambro (MI), loc. Pomogranino.
* Pieve Fissiraga (LO), Cascina Malguzzana.
* Vigarolo (LO).

Quando si svolge:

Dal 20 agosto al 7 settembre 2010, dalle 09.00 alle 19.00 di ogni giorno.

Tipo di attività:

Monitoraggio dei rapaci diurni migratori che si inserisce nella rete nazionale «Progetto Migrans» (specie target: Falco Pecchiaiolo).

Descrizione dell’attività:

Per il sesto anno consecutivo il Gruppo Migrans San Colombano si propone di censire i rapaci diurni in migrazione verso i loro quartieri di svernamento africani.

Ai volontari verrà affidato il compito di monitorare le rotte migratorie padane.

L'attività consisterà principalmente nel conteggio dei rapaci migratori e nella loro identificazione (quando possibile).

Le osservazioni verranno annotate su apposite schede.

Ogni postazione sarà coperta, ogni giorno, da almeno 2 persone.

Requisiti necessari:

* Essere auto-muniti.
* Possedere un binocolo (minimo 7x).
* Avere una buona propensione per attività all'aperto.
* Sono gradite eventuali esperienze precedenti.

Offerta formativa:

* Tecniche di monitoraggio e di determinazione dei rapaci in volo. (formazione interattiva sul campo e consultazione di guide specializzate).
* Ecologia della migrazione in Europa.
* Ecologia della migrazione nel contesto padano, problematiche e singolarità.

Rimborso spese:

E’ previsto un rimborso spese forfettario giornaliero pari a:

* Euro 50,00 per l’intera giornata (09.00-19.00)
* Euro 25,00 per mezza giornata (09.00-14.00 o 14.00-19.00)



Chi contattare:


==>Marco Siliprandi 340-3645527<==
(Coordinatore Gruppo Migrans San Colombano/Referente locale Coordinamento Nazionale Rapaci Migratori )

info@ilgrol.com




Maurizio Papetti 340-5688621
associazione PICCHIO VERDE

oasiparcobanino@yahoo.com

martedì 8 giugno 2010

Web cam in un nido artificiale a Montescaglioso

In un nido artificiale installato grazie al Progetto LIFE Natura "Rapaci Lucani" una coppia di Falco grillaio ha deposto. In questi giorni il lieto evento della nascita di 4 pulcini. Michele Giannotta e ilmioTG hanno reso possibile la trasmissione delle immagini.

domenica 6 giugno 2010

Web cam Grillaio nel Parco dell'Alta Murgia

SPINAZZOLA LA PICCOLA TELECAMERA NEL PARCO DELL’ALTA MURGIA RACCONTA MINUTO PER MINUTO LA GIORNATA DELLA COPPIA

Il «grande fratello» a casa del falco grillaio

La webcam è puntata sul nido con quattro uova e un concorso per dare un nome ai rapaci

di Cosimo Forina


Un “grande fratello” senza uguali che regala emozioni in tutta la sua bellezza. In scena la Natura. Da una webcam, accesa dal 2 giugno anche per i navigatori di internet, è possibile seguire in diretta la vita di una coppia di falchi grillai in un nido artificiale installato dalla Lipu nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia.

Il nido artificiale si trova in uno dei tredici comuni del Parco, la località precisa per ovvie ragioni non è stata resa nota, ma grazie alla webcam è possibile seguire per la prima volta la cova di quattro uova.

A spiegare tutto alla “Gazz etta”, di questa singolare unica osservazione che di certo coinvolgerà non solo il territorio murgiano, Fabio Modesti, direttore dell’Ente: «l’iniziativa rientra nel progetto “Il Parco per il Grillaio”, promosso dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Finalizzato alla conservazione della specie attraverso il monitoraggio a lungo termine della popolazione nel territorio ed il recupero del maggior numero possibile di pulli che cadono dai nidi nei centri storici dei Comuni. I tetti delle abitazioni nei centri storici, ricoperti con coppi in argilla, offrono numerose possibilità di nidificazione per questa specie di falco minacciate a livello globale e quindi particolarmente protetta. Spesso però le ristrutturazioni di questi edifici determinano una riduzione degli spazi idonei alla nidificazione, nonostante le norme della Regione in materia di misure di con servazione dei Siti Natura 2000».

Entrando nello specifico Modesti aggiunge particolari davvero singolari che aiutano a capire la vita di coppia di questi straordinari uccelli predatori: «l’installazione di nidi artificiali può rappresentare una valida alternativa. Nel nido che si osserva con la webcam, installato dalla LIPU insieme ad altri 200 in diversi comuni del Parco a partire dal 2007, la coppia di grillai è ritornata a marzo di quest’anno. Nei mesi trascorsi il nido è stato oggetto di visite sporadiche durante il giorno: il maschio richiamava continuamente la femmina al nido anche attraverso l’offerta di cibo quale scarabei, grillotalpe e scolopendre, prede preferite in questo periodo prima dell’arrivo delle cavallette. Queste ultime costituiscono la dieta abituale dei piccoli». La schiusa delle uova è prevista attorno al 12- 14 giugno».

L’iniziativa oltre ad essere di valenza scientifica intende coinvolgere i bambini di tutta Italia. Infatti: «papà e mamma grillaio non hanno ancora un nome. - conclude Modesti - Il Parco Nazionale invita ad inviare proposte cliccando su www.parcoaltamurgia.it   oppure all’indirizzo unnomeperilgril  laio@parcoaltamurgia.it  ». Poi ci sarà di certo da dare il nome anche per i piccoli nati, seguirli nella loro fase di crescita sino a che non apriranno le loro ali per spiccare in volo nel cielo della Murgia.


Watch live streaming video from parcogrillaio at livestream.com

venerdì 4 giugno 2010

Grifoni sul Pollino

Un premio dall'Europa per il ripopolamento del Nibbio reale in Toscana

"Comunità montana sul tetto d Europa"

di Fiora Bonelli


CASTELDELPIANO. Nell’anno dedicato alla Biodiversità la Commissione Europea premia la Comunità Montana Amiata Grossetano per il progetto “Life Natura Biarmicus”. Un riconoscimento prestigioso per l’Ente Montano che a Bruxelles, il giorno della cerimonia che si è svolta il 31 maggio, era rappresentata dall’assessore all’ambiente Simone Savelli e dal dirigente Cesare Papalini. Ma in sostanza, perché questo premio? E soprattuto quale il ruolo della Comunità Montana? Ogni anno la Commissione Europea co-finanzia alcuni progetti finalizzati alla conservazione di habitat e specie, con uno strumento denominato, appunto “Life Natura”. Dal 1998 la Comunità Montana ha realizzato due di questi progetti, entrambi nel Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale per l’Avifauna “Monte Labbro e Alta Valle dell’Albegna”, un territorio eccezionale, di circa 6.300 ettari che va dal Parco Faunistico dell’Amiata a Rocchette di Fazio. Il secondo di questi progetti, “Biarmicus”, è l’unico progetto italiano selezionato dalla Commissione Europea tra i migliori 23 europei, conclusi tra 2008 e 2009. Biarmicus, realizzato tra il 2004 ed il 2008, ha attuato molteplici interventi tra i quali la riqualificazione di 70 ettari di praterie sommitali - un ambiente prezioso, per la quantità e rarità delle piante ed animali che ospita- il diradamento di 60 ettari di rimboschimenti, nove nuovi stagni, la creazione del CERM (Centro Rapaci Minacciati) di Rocchette di Fazio e la messa in sicurezza di 5 km di linee elettriche pericolose per l’avifauna. L’azione di rilievo internazionale è stata sicuramente la reintroduzione del Nibbio reale che ha riportato questo stupendo rapace a volare nei cieli toscani a circa 40 anni dalla sua estinzione, grazie alla liberazione di giovani esemplari provenienti dalla Corsica e dal Cantone di Friburgo (Svizzera). Alla Comunità Montana va dunque il merito, non solo di aver realizzato l’unico progetto Life italiano premiato ma quello di aver attuato un ambizioso programma di ripopolamento, coinvolgendo numerosi ornitologi e enti. «Il premio - afferma il Presidente della Comunità Montana Franco Ulivieri - ci onora e rappresenta la conferma di aver svolto in maniera efficace un lavoro impegnativo per la tutela del nostro patrimonio ambientale. Il nostro impegno però non si è fermato qui e dal 1 gennaio 2010 è iniziato un terzo progetto “Life” che interesserà anche il Monte Penna e il Monte Amiata e che vede come partner il Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi e di Enel Distribuzione Spa». Questi progetti rappresentano per l’Ente - ribadisce l’Assessore Savelli «un’occasione straordinaria per conciliare la conservazione della natura con la valorizzazione del territorio e offrono opportunità di impiego a diverse figure professionali». Alla premiazione erano presenti anche i naturalisti Guido Ceccolini ed Anna Cenerini, di Biodiversità sas, che sono gli estensori dei tre progetti Life ed affiancano dal 1998 la Comunità Montana. -

Fonte: il Tirreno — 03 giugno 2010 pagina 08 sezione: GROSSETO