giovedì 2 dicembre 2010

Workshop sul Grifone in Italia

ROTONDA (PZ) - Si svolgerà venerdì 10 dicembre, dalle ore 9 alle ore 18, a Castrovillari (CS), nel Protoconvento francescano, su iniziativa del Parco, un importante workshop su "Il Grifone in Italia. Status, problematiche, prospettive".

Al workshop, che sarà introdotto dal direttore dell'Ente Parco, Annibale Formica e concluso dal presidente, Domenico Pappaterra, parteciperanno esperti provenienti oltre che dall'Italia anche dalla Spagna.


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Oltre che di conservazione del Grifone in termini generali, si parlerà del Grifone nell'Appennino centrale, dell'esperienza di reintroduzione svolta nel Parco dei Nebrodi e in quello del Pollino, delle tecniche di determinazione genetica del sesso per programmi di conservazione dell'avifauna selvatica protetta, dell'alimentazione di uccelli necrofagi, della fattibilità per la reintroduzione del Grifone nel Parco delle Madonie, di misure innovative per la salvaguardia dei rapaci necrofagi nell'ambito del Progetto Life Antidoto, delle attività per la tutela del Grifone in Sardegna.

Fonte: Parco Nazionale del Pollino

3 commenti:

Unknown ha detto...

Amici e colleghi buonasera.
Ieri ho partecipato al workshop in oggetto e, nonostante siano passate più di 24 ore, non riesco ancora a sbollire la rabbia....
Premetto, per chi non ne fosse a conoscenza, che conosco molto bene il progetto di reintroduzione del Grifone sul Pollino (per averci lavorato e per aver scritto la mia tesi di laurea proprio sulla reintroduzione dei primi 12 individui) e come ex membro dell’attuale gruppo di conduzione delle attività tecnico scientifiche percepisco, forse più di ogni altro, l’amarezza per i reiterati errori che, a 6 anni dal rilascio dei primi soggetti, hanno comportato la sopravvivenza di un solo individuo su 37 avvoltoi reintrodotti!
Se in altre parti del mondo, una simile disfatta, avrebbe certamente comportato la sospensione immediata dell’iniziativa, al Parco del Pollino si persevera e, sotto la spinta ottimistica di politici e “ricercatori” senza scrupoli si da seguito al progetto annunciando, in occasione del workshop, l’arrivo imminente di altri 20 soggetti dalla Spagna.
Tralasciando per un attimo il bilancio economico del progetto di reintroduzione (non meno di 300-400 mila euro andati in fumo), mi chiedo quale potrà essere la sorte dei nuovi arrivati se, in barba ad ogni regola, fossero reintrodotti senza prima tentare di risolvere le cause che hanno determinato la morte dei soggetti precedenti. Da che ne dicano in cabina di regia, infatti, la presenza di bocconi avvelenati nel Parco del Pollino è un fenomeno ricorrente e altamente pericoloso per qualsiasi necrofago incallito. Ritenerlo un problema secondario sol perché diffuso a scala mondiale, non ne abbassa la pericolosità e, soprattutto, non giustifica la superficialità con cui L’Università di Urbino e lo stesso Ente Parco lo hanno finora affrontato.
Son convito anche io che, dal punto di vista ecologico, le Gole del Raganello siano adatte alla presenza del Grifone, ma continuare a sperperar denaro senza risolvere le principali minacce per la sopravvivenza della specie è veramente assurdo come assurda è l’indifferenza del mondo scientifico e degli istituti nazionali preposti al controllo di certe attività.
Spero di suscitare in voi le mie stesse perplessità e di trovare in ALTURA una voce autorevole per divulgare quanto di scandaloso sta avvenendo nel Parco del Pollino.
Rimango a vostra disposizione per qualsiasi approfondimento sulla questione.

Salvatore Urso

Anonimo ha detto...

secondo me in un altro paese, dopo una simile disfatta, questi "zoologi" che sostengono progetti del genere non lavorerebbero più.
pensate che lo stesso "zoologo" voleva reintrodurre gufi reali sterilizzati nel parco del sasso simone e simoncello, ma per fortuna si è tutto fermato grazie ad una relazione di Alessandro Andreotti, dell'attuale ISPRA, ad un convegno sui rapaci del 2002.
Mi ricordo benessimo la slide del gufo reale che diceva "meglio estinto piuttosto che castrato" e di tutta la sala che rideva.
Nel caso del Pollino, il grifone potrebbe dire "meglio rimanere in gabbia in spagna, piuttosto che morire avvelenato in italia".
Ma questo non è l'unica reintroduzione fallimentare in italia, pensate al gipeto in sardegna, morti tutti avvelenati qualche anno fa.
In realtà degli zoologi seri sanno quale può essere la percentuale di mortalità in un progetto di reintroduzione, quindi liberare animali quando si sa già che moriranno in gran parte è come "liberare degli animali per farli morire".
E' proprio il caso che il Ministero e l'ISPRA impediscano la realizzazione di questo tipo di progetti dannosi per l'immagine pubblica e l'economia dei parchi e per la natura

Paolo Forconi

Unknown ha detto...

Spero che l'ISPRA intervenga presto sulla questione Pollino poichè, sebbene i grifoni reintrodotti (e scomparsi) finora siano stati regolarmente inanellati, non credo che in Istituto siano sufficientemente informati su quanto avviene ed avvenuto nell'ambito del progetto di reintroduzione.
D'altra parte lo zoologo in questione non ha mai scritto, nè pubblicato niente di scientificamente apprezzabile sull'iniziativa di conservazione calabrese. Nell'ultimo convegno di ornitologia, il poster a cui si faceva riferimento nel libro degli abstract, non è stato nemmeno esposto!
Attendo con ansia i risvolti della vicenda....