giovedì 20 gennaio 2011

Oscenità nel Sirente-Velino







Incredibile, anzi osceno, ma vero. In Italia c’è un Parco naturale che ritiene strategico l’inserimento di un parco eolico al suo interno, avete letto bene: AL SUO INTERNO! Si tratta del Parco regionale del Sirente-Velino (Abruzzo). Come se la trasformazione di parte dei suoi rilievi in basamento industriale per l’installazione di una quarantina di torri eoliche costituisca un miglioramento dell’habitat!
Ancora più oscena la localizzazione del 50% delle torri all’interno del Parco: a una distanza compresa fra i 5 e 7 km dal nido attivo più usato storicamente dalla coppia di aquile reali presenti nel territorio (Gole di Celano).
Numerose sono le osservazioni, anche del sottoscritto, di grifoni in transito nel bel mezzo delle torri, soprattutto in giorni di maltempo con le nuvole basse. Anche le aquile sono state osservate gironzolare nei pressi degli aerogeneratori e persino posarsi non lontano dalle loro basi. Le poiane poi frequentano regolarmente le aree con le torri come se queste non esistessero.
Questa constatazione è importantissima perchè dimostra quello che in alcuni studi scientifici (vedi Altamont Pass) è già stato evidenziato e cioè che i rapaci, e in particolare le aquile reali, utilizzano le aree sottostanti le torri per cacciare così come facevano i predecessori delle stesse specie quando le torri non esistevano. Tutto questo introducendo un fattore di mortalità che può costituire un elemento di grande criticità per la sopravvivenza dei rapaci presenti.
C’è da chiedersi: chi ha scritto la valutazione d’incidenza? Con quali criteri scientifici si è avallata la presenza di aerogeneratori a pochi chilometri da un nido d’aquila reale?
Credo ci siano solo due possibilità: o chi ha scritto la valutazione d’incidenza è stato animato da una poderosa ignoranza oppure dalla malafede. Non vedo alternative.

Fabio Borlenghi

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Fabio, tali cartelli e la nascita dell'impianto eolico in questione risalgono alla metà degli anni '90, periodo in cui anche alcuni famosi "eroi" delle maggiori associazioni ambientaliste italiane decantavano a gran voce i pregi dell'energia del vento sulle nostre montagne. C'é tanta carta stampata a dimostrazione... E chi era contrario, veniva accusato di oscurantismo. E penso Altura lo sappia bene. Saranno passati una quindicina di anni, i vari "personaggi" hanno cambiato idea (o tonaca...), ma le torri rimangono. Anzi, aumentano! Ci vorrebbe, almeno per una volta, un atto coraggioso di un'amministrazione qualsiasi e la rimozione di questi mostri da alcune aree sensibili. Ma temo che dovranno passare ben più di quindici anni...

Un saluto dal "fronte"
Bruno