venerdì 25 marzo 2011

Avvelenano due rarissime aquile: condannati in Spagna a 1 anno e 4 mesi




LIVORNO. In Spagna tre individui colti in flagrante mentre spargevano esche avvelenate per uccidere uccelli rapaci protetti, sono state condannati a un anno e quattro mesi di prigione e una multa di 24.300 euro.
I tre uomini erano stati accusati dal Servicio para la protección de la naturaleza de la Guardia Civil (Seprona) di essere i responsabili della morte per avvelenamento di due rarissime aquile del Bonelli (*Hieraaetus fasciatus)* in una Zona di protezione speciale (Zps) in Aragona.
L'8 marzo, gli agenti del Seprona avevano recuperato due esemplari di aquile del Bonelli inanellati, un maschio e una femmina, nel comune di Valmadrid (Zaragoza) con gravi sintomi di avvelenamento. Le indagini successive hanno portato all'arresto di tre persone.
L'aquila del Bonelli è un predatore in pericolo in Aragona, dove la popolazione ha subito un calo di oltre il 35% negli ultimi 15 anni. La Spagna ospita la maggior parte della popolazione europea di questo magnifico rapace ed ha quindi una grande responsabilità per la loro salvaguardia.
In Spagna la riduzione dei decessi dei grandi uccelli rapaci causata dalla pratica incivile dei bocconi avvelenati è l'obiettivo principale del progetto Life Natura "Acciones para la lucha contra el uso ilegal de veneno en España - VeneNo" (LIFE08 NAT/E/000062) in corso.
L'informazione rappresenta un passo importante nel successo di una strategia nazionale contro l'uso di esche avvelenate, che il progetto sta aiutando a redigere. La condanna t dei tre avvelenatori dimostra anche l'efficacia delle pattuglie regionali e dei piani d'azione che il progetto intende istituire.
"VeneNo" è destinato ad alcune specie prioritarie di rapaci protetti, compresi l'quila imperiale spagnola (Aquila adalberti), il *gipeto (Gypaetus barbatus), il nibbio reale (Milvus Milvus) e il capovaccaio (Neophron percnopterus) e la sua sottospecie delle isole Canarie. Tutte specie elencate nelle direttive Uccelli ed habitat dell'Unione europe.
Il progetto Life è gestito dalla Seo/BirdLife, la Lipu spagnola, e dal Fondo para la conservación del Buitre Negro (Bvcf) della Dirección general de política forestal-Junta de Comunidades de Castilla-La Mancha, che stanno anche lavorando per mettere a punto maggiori controlli sulla vendita di prodotti tossici e per aumentare il sostegno dell'opinione pubblica spagnola alla prevenzione del loro uso. Il 'Libro Rojo de las Aves de España" evidenzia che l'uso illegale di veleni è una grande minaccia per le specie in pericolo e protette dalle direttive Habitat e Uccelli e che «E' necessario intervenire per eliminare l'uso illegale di veleni per il controllo dei predatori in Spagna e ridurre così al minimo tali minacce alle specie incluse nella Lista Rossa del Paese».
Seo/BirdLife, che si è costituita parte civile contro gli avvelenatori delle aquile del Bonelli, spiega che «Nonostante sia illegale e inefficace, il veleno è ancora usato per uccidere i predatori, nonché per controllare i parassiti agricoli. Lo spargimento di esche avvelenate è una pratica consolidata nei nostri campi, ma del tutto inefficace per gli obiettivi perseguiti: è sia un metodo massivo, non selettivo e sanguinoso per la fauna selvatica. Quindi, è vietato dalla legislazione nazionale e regionale ed è stato classificato come reato ai sensi del codice penale. Il veleno nei campi costituisce un rischio per la salute pubblica, per l'ambiente e per i nostri animali domestici».
Nel complesso gli obiettivi di "VeneNo" puntano a dare un contributo importante alla strategia nazionale della Spagna contro l'uso di esche avvelenate in ambiente naturale, approvato dalla Commissione nazionale per la protezione della natura. I risultati attesi sono: «Riduzione dell'uso illegale di veleni per il controllo dei predatori, in particolare nei siti interessati dalla rete delle Zps della Spagna; Approvazione dei piani e protocolli di azione regionali per aiutare le autorità a contrastare l'uso illegale di veleni per il controllo dei predatori; Introduzione e gestione di nuove pattuglie di controllo specializzate che servirà da modello per analoghe iniziative di protezione delle specie; Un aumento del sostegno pubblico per la prevenzione dell'uso illecito di veleno per il controllo dei predatori; Maggiori controlli sulla vendita e le licenze dei prodotti tossici».

Fonte: http://www.greenreport.it 24 marzo 2011

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