giovedì 12 dicembre 2013
venerdì 16 agosto 2013
Liberazione grillai a Miglionico Mt
Nell'ambito delle consuete attività del CRAS provinciale di Matera il
giorno 19 agosto p.v. alle ore 18,30 circa sarà effettuata una
liberazione di rapaci a Miglionico. In particolare saranno liberati 20
giovani falchi grillai curati e riabilitati al volo nella speranza di un
graduale ritorno di questa specie nel territorio miglionichese da dove è
scomparso da anni. Insieme ai grillai saranno liberati anche 2 gheppi e
1 barbagianni mentre nei giorni scorsi sono stati già liberati 3 gufi.
L'iniziativa è stata inserita nell'ambito del Progetto "Aquilone" ,
progetto estivo di socializzazione per i giovanissimi del luogo che da
luglio viene portato avanti per tutta l’estate dalla cooperativa sociale
miglionichese “Vita Alternativa”. Un progetto accattivante che
coinvolge i giovanissimi in una una fascia di età che va dai 6 ai 13
anni per aiutarli a migliorarsi con un percorso di formazione a 360
gradi.
La liberazione di animali selvatici simboleggia la libertà che va
garantita a tutti i viventi e il rispetto della natura in una
prospettiva di tutela e valorizzazione della Biodiversità. Solo un
territorio ricco di biodiversità, animali e paesaggi integri è un
territorio sano e spendibile anche sul piano turistico e culturale.
Qui potete visualizzare la locandina dell'iniziativa a cui aderiscono LIPU e ALTURA.
Qui potete visualizzare la locandina dell'iniziativa a cui aderiscono LIPU e ALTURA.
giovedì 8 agosto 2013
Buone notizie sul fronte dell'eolico in Basilicata
Grande prova di ragionevolezza
ieri in Consiglio Regionale nella direzione della salvaguardia del paesaggio
lucano!
Il Consiglio Regionale ha
approvato ieri martedì 6 agosto una sostanziale modifica al Piano d’Indirizzo Energetico della
Basilicata (PIEAR), che allinea i criteri per la definizione dei siti non
idonei alla realizzazione di impiantii eolici industriali, a quelli definiti
dalle “Linee-Guida” Nazionali (DM
10/09/2010), con maggiore attenzione quindi alla salvaguardia
naturalistica-ambientale e del paesaggio del territorio regionale.
Modifica sollecitata con determinazione da un Coordinamento
di Associazioni ambientaliste nazionali del calibro dell’ Istituto
Nazionale di Urbanistica, di Italia Nostra, Amici della Terra, Comitato
Nazionale contro Eolico e Fotovoltaico in aree verdi e naturali, ALTURA e LIPU, che si è fortemente impegnato, negli ultimi due
mesi, anche con proprie proposte, perché il Consiglio Regionale stesso, prima
della sua imminente prevista scadenza, bloccasse la macchina infernale delle
Conferenze di Servizio, già programmate, che nell’arco di pochi mesi avrebbe
irrimediabilmente compromesso ambiente e paesaggio lucano.
La modifica al PIEAR regionale, è
stata formalizzata in un emendamento (pubblicato a parte), presentato dal
Consigliere Regionale Navazio, e che dà seguito alle sollecitazioni arrivate
dallo stesso Presidente del Consiglio Regionale Santochirico, ma che è stato
anche responsabilmente recepito da tantissimi consiglieri, dal Presidente De
Filippo, dalla Giunta e dai Dipartimenti Regionali, in sintonia con alcuni
parlamentari lucani, fra i quali Bubbico e Speranza.
Questo primo passo fa ben sperare
in una maggiore attenzione da parte di tutti nei confronti del paesaggio e del
territorio lucano, ma soprattutto fa ben sperare nel fatto che chi amministra
prenda finalmente, con maggior determinazione, le parti del territorio della
Basilicata, e della dignità dei suoi abitanti nei confronti di chi ha in animo
solo di farne terra di conquista e colonizzazione, anche energetica.
Il cammino da compiere è ancora
lungo, perché dovrà articolarsi, espletata la revisione dei criteri ambientali
e paesaggistici per l’installazione di impianti industriali da fonti
energetiche alternative, in un puntuale monitoraggio delle potenze fin qui
autorizzate ed installate (anche in riferimento alle “traiettorie” previste dal
“burden sharing” nazionale), base per
una riconsiderazione complessiva delle politiche energetiche da fonti
rinnovabili che privilegi le tecnologie “integrate” sia nel tessuto economico-produttivo
regionale (industriale e soprattutto agricolo), e sia nelle più generali
politiche di tutela e valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio regionali,
costituenti da sempre una delle poche “carte” vincenti per il futuro
dell’identità stessa della Regione e delle sue popolazioni.
Una cosa ci conforta e ci sprona:
abbiamo avuto prova che i risultati arrivano se le associazioni, oltre che
segnalare inadempienze, spronano e propongono soluzioni, e se chi governa
vaglia le proposte senza respingerle a priori, facendole proprie se vanno
nell’interesse generale.
Il Coordinamento nazionale non
farà mancare il proprio appoggio e la propria collaborazione se la via
imboccata sarà tenuta diritta e determinata, e vigilerà sui risultati che, va
ribadito, dovranno condurre ad una nuova politica energetica regionale, che
rispetti ambiente e paesaggio quali “risorse (beni comuni) non rinnovabili”, e tutelati dalla Costituzione Repubblicana.
Il Coordinamento di Associazioni nazionali
lunedì 29 luglio 2013
In ricordo di un caro amico e socio di ALTURA: Gaspare Guerrieri
Sabato
27 luglio alle falde di Monte Velino si è svolta l’uscita commemorativa
in ricordo dell’amico e socio Gaspare Guerrieri, nel suo primo
anniversario. All’uscita erano presenti: Stefano Allavena, Fabio
Borlenghi, Mario Cappelli, Amalia Castaldi e sua figlia Sonia, Marina
Cianconi, Bruno D’Amicis, Umberto De Giacomo, Santino Di Carlo,
Francesco Ferreri, Claudia Gambini, Marinella Miglio, Maurizio Rossetti,
Bruno Santucci e Daniele Valfrè.
Fabio Borlenghi
Ad
Amalia Castaldi è stata donata una targa ricordo in omaggio al compagno
scomparso. Particolarmente toccante è stato il momento in cui Amalia ha
letto una nota dedicata al suo Gaspare nella quale venivano riportati
alla memoria i momenti trascorsi insieme nelle tante uscite di campo,
molte di queste proprio nella zona del Velino.
lunedì 8 luglio 2013
ALTURA per la tutela dell'Orso bruno marsicano
ALTURA aderisce all’iniziativa delle Associazioni ‘Orso and friends’ e
‘Salviamo l’orso’ volta a tutelare i Monti Ernici con il fine ultimo di
conservare l’orso bruno marsicano. L’iniziativa delle due citate
associazioni si esplica con la proposta alle Regioni Lazio ed Abruzzo di
ampliare rispettivamente i confini del Parco dei Simbruini e della
Riserva naturale di Zompo lo Schioppo inglobando il territorio dei Monti
Ernici dove da molti anni è stata rilevata la presenza stabile di
alcuni individui di orso.
Per leggere il comunicato clicca qui
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martedì 2 luglio 2013
L’aquilotto Leo è tornato libero dopo essere stato rubato dal suo nido
E’ tornato nella sua natura “Leo”, il giovane di Aquila
del Bonelli trafugato l’otto maggio scorso in un nido in provincia di
Agrigento e divenuto oggetto di indagine lampo della Forestale ( vedi articolo GeaPress ).
La liberazione è avvenuta nella scorse ore in una località della Sicilia tenuta al momento segreta. Come si ricorderà il giovane di Aquila venne rintracciato dalla Sezione Investigativa Cites del Corpo Forestale dello Stato diretta dal responsabile Operativo Marco Fiori. L’aquilotto, incredibilmente trasportato in treno dalla Sicilia fino al Piemonte, venne individuato in un casolare immerso tra le risaie della provincia di Alessandria. Purtroppo un secondo aquilotto, forse già malato al momento del prelievo dal nido, venne trovato ormai morto. Era stato gettato in un luogo lì vicino.
Il ritorno in natura è stato curato dagli esperti del Centro Tutela Rapaci Sicilia che, nella scorsa primavera, avevano tenuto sotto controllo i siti di nidificazione delle coppie di aquile siciliane. Un lavoro immane, considerata la grandezza del territorio delle Aquile e la difficolta a coordinare i volontari provenienti da tutta Italia.
Leo, dopo il sequestro avvenuto ad Alessandria, era stato consegnato al Centro Regionale Fauna Selvatica di Ficuzza (PA) cogestito dalla LIPU e dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione siciliana. Secondo Giovanni Giardina, responsabile della struttura, la giovane aquila, per fortuna ancora non abituata alla presenza dell’uomo, è stata tenuta sotto osservazione in tutte le fasi della riabilitazione. Monitorato ed alimentato, finché non si è avuta certezza della piena idoneità al ritorno in natura. Il povero Leo era stato rubato al nido e quella vita aveva avuto appena il tempo di assaporarla.
Purtroppo il prelievo di aquile, falchi ed altri rapaci dai nidi è un problema largamente diffuso. Particolarmente pericolosa, soprattutto sotto il profilo della difesa della biodiversità, è la predazione dai nidi siciliani. In questa regione, infatti, il problema interessa anche i nidi del falco Lanario. Si tratta, in questo caso, di un Falco la cui tutela rappresenta forse ancor di più un’esigenza a carattere mondiale. Altri animali interessati dalla depredazione o comunque da altre forme di bracconaggio diretto, sono l’avvoltoio Capovaccaio ed il Falco Pellegrino. Per il piccolo avvoltoio (famoso anche per apparire nelle antiche raffigurazioni egizie) l’ornitologo Massimiliano Di Vittorio, esperto del Centro Tutela Rapaci Sicilia, aveva parlato nel corso della scorsa conferenza tenutasi a Palermo (vedi articolo GeaPress) di una estinzione di fatto. Per questo animale sono noti casi di bracconaggio diretto, così come si sospetta anche per gli adulti di Aquila del Bonelli.
Nel corso della conferenza tenutasi presso il Municipio di Palermo, l’Eurodeputato Andrea Zanoni, da sempre sensibile alle tematiche di protezione ambientale, aveva riferito di come della questione fosse stato interessato lo stesso Commissario all’Ambiente della UE Janez Potočnik. Una questione che sarebbe rientrata tra le violazioni dell’Italia alle Direttive europee di settore.
Il mercato che richiede questi animali, secondo le indagini del Corpo Forestale, sarebbe quello del mondo della falconeria illegale. Falchi ed Aquile utilizzati per la caccia ma forse ancor di più per gli spettacoli a pagamento di sapore medioevale gettonati dalle pubbliche amministrazioni.
Intanto, per questa volta, una buona notizia. Leo, è tornato libero nei cieli siciliani.
FONTE: http://tinyurl.com/q3f92g9
La liberazione è avvenuta nella scorse ore in una località della Sicilia tenuta al momento segreta. Come si ricorderà il giovane di Aquila venne rintracciato dalla Sezione Investigativa Cites del Corpo Forestale dello Stato diretta dal responsabile Operativo Marco Fiori. L’aquilotto, incredibilmente trasportato in treno dalla Sicilia fino al Piemonte, venne individuato in un casolare immerso tra le risaie della provincia di Alessandria. Purtroppo un secondo aquilotto, forse già malato al momento del prelievo dal nido, venne trovato ormai morto. Era stato gettato in un luogo lì vicino.
Il ritorno in natura è stato curato dagli esperti del Centro Tutela Rapaci Sicilia che, nella scorsa primavera, avevano tenuto sotto controllo i siti di nidificazione delle coppie di aquile siciliane. Un lavoro immane, considerata la grandezza del territorio delle Aquile e la difficolta a coordinare i volontari provenienti da tutta Italia.
Leo, dopo il sequestro avvenuto ad Alessandria, era stato consegnato al Centro Regionale Fauna Selvatica di Ficuzza (PA) cogestito dalla LIPU e dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione siciliana. Secondo Giovanni Giardina, responsabile della struttura, la giovane aquila, per fortuna ancora non abituata alla presenza dell’uomo, è stata tenuta sotto osservazione in tutte le fasi della riabilitazione. Monitorato ed alimentato, finché non si è avuta certezza della piena idoneità al ritorno in natura. Il povero Leo era stato rubato al nido e quella vita aveva avuto appena il tempo di assaporarla.
Purtroppo il prelievo di aquile, falchi ed altri rapaci dai nidi è un problema largamente diffuso. Particolarmente pericolosa, soprattutto sotto il profilo della difesa della biodiversità, è la predazione dai nidi siciliani. In questa regione, infatti, il problema interessa anche i nidi del falco Lanario. Si tratta, in questo caso, di un Falco la cui tutela rappresenta forse ancor di più un’esigenza a carattere mondiale. Altri animali interessati dalla depredazione o comunque da altre forme di bracconaggio diretto, sono l’avvoltoio Capovaccaio ed il Falco Pellegrino. Per il piccolo avvoltoio (famoso anche per apparire nelle antiche raffigurazioni egizie) l’ornitologo Massimiliano Di Vittorio, esperto del Centro Tutela Rapaci Sicilia, aveva parlato nel corso della scorsa conferenza tenutasi a Palermo (vedi articolo GeaPress) di una estinzione di fatto. Per questo animale sono noti casi di bracconaggio diretto, così come si sospetta anche per gli adulti di Aquila del Bonelli.
Nel corso della conferenza tenutasi presso il Municipio di Palermo, l’Eurodeputato Andrea Zanoni, da sempre sensibile alle tematiche di protezione ambientale, aveva riferito di come della questione fosse stato interessato lo stesso Commissario all’Ambiente della UE Janez Potočnik. Una questione che sarebbe rientrata tra le violazioni dell’Italia alle Direttive europee di settore.
Il mercato che richiede questi animali, secondo le indagini del Corpo Forestale, sarebbe quello del mondo della falconeria illegale. Falchi ed Aquile utilizzati per la caccia ma forse ancor di più per gli spettacoli a pagamento di sapore medioevale gettonati dalle pubbliche amministrazioni.
Intanto, per questa volta, una buona notizia. Leo, è tornato libero nei cieli siciliani.
FONTE: http://tinyurl.com/q3f92g9
Evento In ricordo di Gaspare Guerrieri
Sabato 27 luglio 2013 ALTURA sta organizzando un’uscita dedicata all’amico e socio
Gaspare Guerrieri in occasione dell’anniversario della sua scomparsa
avvenuta
proprio il 27 luglio di un anno fa. In questa occasione sarà consegnata una targa ricordo alla sua compagna Amalia Castaldi.
L’uscita si farà al Velino, uno dei luoghi cari a Gaspare.
Quanto prima saranno comunicati i dettagli dell’uscita. Si prega fin da ora di confermare la propria presenza a Fabio Borlenghi (fabioborlenghi@libero.it)
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