E’ tornato nella sua natura “Leo”, il giovane di Aquila
del Bonelli trafugato l’otto maggio scorso in un nido in provincia di
Agrigento e divenuto oggetto di indagine lampo della Forestale ( vedi articolo GeaPress ).
La liberazione è avvenuta nella scorse ore in una località della
Sicilia tenuta al momento segreta. Come si ricorderà il giovane di
Aquila venne rintracciato dalla Sezione Investigativa Cites del Corpo
Forestale dello Stato diretta dal responsabile Operativo Marco Fiori.
L’aquilotto, incredibilmente trasportato in treno dalla Sicilia fino al
Piemonte, venne individuato in un casolare immerso tra le risaie della
provincia di Alessandria. Purtroppo un secondo aquilotto, forse già
malato al momento del prelievo dal nido, venne trovato ormai morto. Era
stato gettato in un luogo lì vicino.
Il ritorno in natura è stato curato dagli esperti del Centro Tutela
Rapaci Sicilia che, nella scorsa primavera, avevano tenuto sotto
controllo i siti di nidificazione delle coppie di aquile siciliane. Un
lavoro immane, considerata la grandezza del territorio delle Aquile e
la difficolta a coordinare i volontari provenienti da tutta Italia.
Leo, dopo il sequestro avvenuto ad Alessandria, era stato consegnato
al Centro Regionale Fauna Selvatica di Ficuzza (PA) cogestito dalla LIPU
e dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione siciliana. Secondo
Giovanni Giardina, responsabile della struttura, la giovane aquila, per
fortuna ancora non abituata alla presenza dell’uomo, è stata tenuta
sotto osservazione in tutte le fasi della riabilitazione. Monitorato ed
alimentato, finché non si è avuta certezza della piena idoneità al
ritorno in natura. Il povero Leo era stato rubato al nido e quella vita
aveva avuto appena il tempo di assaporarla.
Purtroppo il prelievo di aquile, falchi ed altri rapaci dai nidi è un
problema largamente diffuso. Particolarmente pericolosa, soprattutto
sotto il profilo della difesa della biodiversità, è la predazione dai
nidi siciliani. In questa regione, infatti, il problema interessa anche i
nidi del falco Lanario. Si tratta, in questo caso, di un Falco la cui
tutela rappresenta forse ancor di più un’esigenza a carattere mondiale.
Altri animali interessati dalla depredazione o comunque da altre forme
di bracconaggio diretto, sono l’avvoltoio Capovaccaio ed il Falco
Pellegrino. Per il piccolo avvoltoio (famoso anche per apparire nelle
antiche raffigurazioni egizie) l’ornitologo Massimiliano Di Vittorio,
esperto del Centro Tutela Rapaci Sicilia, aveva parlato nel corso della
scorsa conferenza tenutasi a Palermo (vedi articolo GeaPress)
di una estinzione di fatto. Per questo animale sono noti casi di
bracconaggio diretto, così come si sospetta anche per gli adulti di
Aquila del Bonelli.
Nel corso della conferenza tenutasi presso il Municipio di Palermo,
l’Eurodeputato Andrea Zanoni, da sempre sensibile alle tematiche di
protezione ambientale, aveva riferito di come della questione fosse
stato interessato lo stesso Commissario all’Ambiente della UE Janez
Potočnik. Una questione che sarebbe rientrata tra le violazioni
dell’Italia alle Direttive europee di settore.
Il mercato che richiede questi animali, secondo le indagini del Corpo
Forestale, sarebbe quello del mondo della falconeria illegale. Falchi
ed Aquile utilizzati per la caccia ma forse ancor di più per gli
spettacoli a pagamento di sapore medioevale gettonati dalle pubbliche
amministrazioni.
Intanto, per questa volta, una buona notizia. Leo, è tornato libero nei cieli siciliani.
FONTE: http://tinyurl.com/q3f92g9
martedì 2 luglio 2013
Evento In ricordo di Gaspare Guerrieri
Sabato 27 luglio 2013 ALTURA sta organizzando un’uscita dedicata all’amico e socio
Gaspare Guerrieri in occasione dell’anniversario della sua scomparsa
avvenuta
proprio il 27 luglio di un anno fa. In questa occasione sarà consegnata una targa ricordo alla sua compagna Amalia Castaldi.
L’uscita si farà al Velino, uno dei luoghi cari a Gaspare.
Quanto prima saranno comunicati i dettagli dell’uscita. Si prega fin da ora di confermare la propria presenza a Fabio Borlenghi (fabioborlenghi@libero.it)
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