giovedì 23 dicembre 2010

Novità dall'Europa per i carnai per rapaci

Con la decisione CE 780-2010 del 16 dicembre 2010, pubblicata sulla gazzetta ufficiale del 17 dic 2010, viene ampliato il numero delle specie per le quali, in Italia e in altri paesi europei, è possibile utilizzare carcasse di animali per il rifornimento dei carnai destinati a rapaci necrofagi a rischio di estinzione.
Con questa decisione sarà finalmente possibile realizzare e gestire punti di alimentazione regolarmente autorizzati dalle autorità competenti.
A contribuire a questo risultato sono stati vari soggetti operanti all'interno di LIPU e ALTURA, oltre a veterinari ed esperti in materia di sanità animale, che a diverso titolo hanno fatto in modo che la Commissione Europea riconoscesse quanto da anni chiedevano coloro che hanno a cuore le sorti dei rapaci necrofagi presenti in Italia.
Questo documento segue l'approvazione delle norme di implementazione del Regolamento n. 1069/2009 della CE sui sottoprodotti di origine animale.
Ora tutti noi che ci occupiamo della tutela e conservazione degli avvoltoi e degli altri uccelli necrofagi, ci auguriamo che si riesca, nelle varie regioni italiane, a rendere operativi i carnai esistenti oltre ad alcuni non più attivi o in attesa di autorizzazione.

Il veleno colpisce anche in Irlanda



Un certo risalto ha avuto in Irlanda il ritrovamento di un maschio di aquila reale trovato morto avvelenato ai primi di Dicembre 2010. In questo paese è in corso da molti anni un progetto di reintroduzione dell’aquila reale nella parte nord occidentale del paese dove fino ai primi anni del novecento viveva una piccola popolazione di questo rapace. La reintroduzione è avvenuta negli anni passati utilizzando il metodo dell’hacking, prelevando da nidi scozzesi aquilotti di 5-6 settimane di vita su licenza dello Scottish Natural Heritage per poi rilasciarli nei vecchi home range irlandesi una volta conseguito il piumaggio completo. Nel 2007 si è involato il primo giovane da un nido irlandese dopo quasi cento anni! Il veleno è ancora una delle minacce più consistenti per quei rapaci che, come l’aquila reale, si nutrono anche di carogne.



Di seguito l'articolo di Claire Smith che riporta l'evento irlandese:

“A RARE golden eagle taken to Ireland from Scotland as a chick as part of a reintroduction programme has been found poisoned. The RSPB told yesterday how the poisoned eagle was found outside the village of Killeter, Co Tyrone, Northern Ireland, last month. Police were called in after the male raptor was poisoned by carbofuran, which has been banned in the UK since 2001. The bird was collected as a chick from the Outer Hebrides in June this year and reared and released in Glenveagh National Park, Co Donegal, by the Golden Eagle Trust as part of an ongoing project to restore golden eagles in the Republic of Ireland.
RSPB Northern Ireland director Dr James Robinson said: “Words cannot express our disgust at this terrible and careless act.” After 20 years, there are now 35 young golden eagles in Glenveagh.
Planning for the project began in 1989.
The Irish government took the first step by partly funding environmental improvements as part of the millennium heritage celebrations. The chosen refuge for the eagles soon showed promise, with an abundance of their favourite foods.
However, the reintroduction was opposed by some farmers as a threat to their livestock”

By Claire Smith

Un certo risalto ha avuto in Irlanda il ritrovamento di un maschio di aquila reale trovato morto avvelenato ai primi di Dicembre 2010. In questo paese è in corso da molti anni un progetto di reintroduzione dell’aquila reale nella parte nord occidentale del paese dove fino ai primi anni del novecento viveva una piccola popolazione di questo rapace. La reintroduzione è avvenuta negli anni passati utilizzando il metodo dell’hacking, prelevando da nidi scozzesi aquilotti di 5-6 settimane di vita su licenza dello Scottish Natural Heritage per poi rilasciarli nei vecchi home range irlandesi una volta conseguito il piumaggio completo. Nel 2007 si è involato il primo giovane da un nido irlandese dopo quasi cento anni! Il veleno è ancora una delle minacce più consistenti per quei rapaci che, come l’aquila reale, si nutrono anche di carogne.

Di seguito l'articolo di Claire Smith che riporta l'evento irlandese:

“A RARE golden eagle taken to Ireland from Scotland as a chick as part of a reintroduction programme has been found poisoned. The RSPB told yesterday how the poisoned eagle was found outside the village of Killeter, Co Tyrone, Northern Ireland, last month. Police were called in after the male raptor was poisoned by carbofuran, which has been banned in the UK since 2001. The bird was collected as a chick from the Outer Hebrides in June this year and reared and released in Glenveagh National Park, Co Donegal, by the Golden Eagle Trust as part of an ongoing project to restore golden eagles in the Republic of Ireland.
RSPB Northern Ireland director Dr James Robinson said: “Words cannot express our disgust at this terrible and careless act.” After 20 years, there are now 35 young golden eagles in Glenveagh.
Planning for the project began in 1989.
The Irish government took the first step by partly funding environmental improvements as part of the millennium heritage celebrations. The chosen refuge for the eagles soon showed promise, with an abundance of their favourite foods.
However, the reintroduction was opposed by some farmers as a threat to their livestock”

By Claire Smith

mercoledì 22 dicembre 2010

ENERGIA RINNOVABILE, LIPU SCRIVE ALLE REGIONI

COMUNICATO  STAMPA
 
ENERGIA RINNOVABILE, LIPU SCRIVE ALLE REGIONI:
“ADOTTARE CON URGENZA LE LINEE GUIDA SU EOLICO E ALTRE FONTI.
OCCASIONE PER SALVAGUARDARE AMBIENTE, PAESAGGIO
E BIODIVERSITA’”
 
Con una lettera inviata nei giorni scorsi ai Presidenti di regione, agli assessori competenti e alle commissioni consiliari regionali interessate, la LIPU-BirdLife Italia chiede che vengano adottate con urgenza entro il prossimo 1° gennaio 2011 le Linee guida regionali per l’insediamento di impianti da fonti energetiche rinnovabili, in gran parte eolico e fotovoltaico. Un’occasione – sottolinea la LIPU - per salvaguardare ambiente, paesaggio, biodiversità.
 
Dopo l’approvazione del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico dello scorso 10 settembre, che fissava le Linee guida nazionali, la LIPU chiede dunque alle regioni di intervenire, come previsto dallo stesso decreto, con un provvedimento che metta ordine a uno sviluppo incontrollato del settore che crea pericolo per l’ambiente, il paesaggio e la biodiversità.
 
Proprio per questo la LIPU segnala l’esigenza di definire, oltre alle Linee guida regionali, anche le aree che non sono idonee a ospitare tali impianti: dalle aree Unesco alle aree protette (legge 394/91) e le zone umide Ramsar, dai siti di rete Natura 2000 (Sic e Zps) alle aree Iba (Important Bird Areas, le Aree importanti per gli uccelli), dagli habitat naturali o semi naturali (come pascoli, macchie, boschi) alle Oasi di protezione e quelle di “ripopolamento e cattura” (legge 157/92). Ma anche aree archeologiche, monumenti, centri storici, e aree sottoposte a vincolo idrogeologico, tutte con una fascia di rispetto dignitosa e funzionale alle esigenze del caso.
 
Nel Documento di osservazioni LIPU inviato alle regioni, si richiama inoltre l’attenzione su quelle aree che ospitano siti riproduttivi di specie di uccelli ormai rari e di grande interesse conservazionistico come gli ultimi avvoltoi (capovaccaio, grifone e gipeto), cicogna nera e cicogna bianca, colonie riproduttive di aquila reale, aquila del bonelli, gallina prataiola e lanario o colonie riproduttive di grillaio.
Non mancano tra le osservazioni della LIPU prescrizioni sugli impianti fotovoltaici, idroelettrici (da vietare lo sbarramento degli ultimi corsi d’acqua con presenza della lontra) e la necessità di codificare con le Linee guida regionali la Valutazione di incidenza in alcuni casi specifici.
 
“Lo sviluppo incontrollato e non pianificato di impianti eolici ma anche fotovoltaici e idrici – scrive Giuliano Tallone, Presidente LIPU-BirdLife Italia – ha gravi ripercussioni sul paesaggio, sulla biodiversità, sui beni storici e archeologici e sull’identità rurale come purtroppo si è verificato in estesi comprensori del Mezzogiorno. Tutto ciò – prosegue Tallone – pone dunque alle Regioni il dovere di cogliere l’opportunità offerta dal decreto e intervenire con urgenza per non compromettere ulteriormente il territorio, pur programmando uno sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. Nello stesso tempo – conclude Tallone – le regioni possono promuovere una politica nel settore finalmente più adeguata e magari indirizzata verso lo sfruttamento delle superfici antropizzate e industriali”.
 
22 dicembre 2010
UFFICIO STAMPA LIPU-BIRDLIFE ITALIA 

Calabria, sequestrato intero parco eolico

Da Repubblica.it del 22 dicembre 2010

CATANZARO - L'intero parco eolico di Girifalco, nel catanzarese, è stato sequestrato dai carabinieri nell'ambito di un'inchiesta della locale Procura. Il sequestro preventivo è stato disposto dal gip su richiesta della Procura per una serie di violazioni alle norme urbanistiche ed alle direttive previste nella delibera regionale.

Il parco è stato realizzato dalla società Brulli Energia di Reggio Emilia. I carabinieri stanno attualmente notificando il provvedimento e apponendo i sigilli alle torri. (22 dicembre 2010)

venerdì 10 dicembre 2010

A proposito di Linee Guida sulle energie rinnovabili

Il DM 10.09.2010 (Linee Guida nazionali in materia di rinnovabili) prevede espressamente disposizioni transitorie (parte V, punto 18.5), di ESTREMA importanza.

Esse prescrivono imperativamente che le nuove regole

- introdotte dalle stesse LG nazionali (irrilevanti in tema di aree interdette, perchè rimandano alle regioni)

- oppure introdotte dai nuovi provvedimenti attuativi, ove emanati (!) dalle Regioni

condizionano tutti i progetti che non abbiano ancora concluso il procedimento autorizzativo e in particolare quelli che non abbiano ancora ottenuto:

1) TUTTI "i pareri ambientali prescritti" (es. parere di verifica ambientale, nulla osta x vincolo paesaggistico, vincolo idrogeologico, attestazione di compatibilità paesaggistica ai sensi dei piani regionali, ecc). Non hanno rilievo altri pareri non ambientali (nulla osta dell'aereonautica, parere ASL, ecc) normalmente raccolti nelle conferenze di servizio. 

OLTRE a

2) la soluzione di connessione elettrica (di cui al punto 13.1, lett. F, parte III) certificata e prescritta dal gestore della rete

Il 1° gennaio rappresenta la data in cui assumono vigore le nuove disposizioni (regionali, se emanate, o nazionali, al netto di eventuali vecchi provvedimenti regionali ove compatibili con quello nazionale) e quindi data in cui diventano vigenti anche quelle transitorie per i progetti di cui sopra.

Le REGIONI dovrebbero URGENTEMENTE approvare un atto di Giunta (se necessario con il parere della commissione ambiente del consiglio regionale), ALMENO per sancire (motivandole) le aree interdette ai sensi delle disposizioni di cui sopra !!!!

Solo cosi MIGLIAIA (!) di progetti eolici o fotovoltaici (e non solo) IN ISTRUTTORIA AVANZATA che stanno (ulteriormente) per ipotecare centinaia di migliaia di ettari di territorio possono essere scremati evitando, quanto meno, l'ulteriore compromissione delle aree contemplate da pregi che ora potrebbero essere fatti valere.

 
ESEMPIO 
Procedimento in atto per un mega progetto ricadente in area protetta e/o in SIC e/o in area gravata da vincolo paesaggistico o in presenza di visuali di pregio piuttosto che a ridosso di nidificazione di Aquila reale, o quello che vi pare.... :

E' sufficiente che il procedimento non abbia ancora conseguito uno solo tra i pareri ambientali necessari (a seconda della vincolistica) e la soluzione di connessione elettrica, affinchè le nuove regole che prevedessero l'interdizione in quella tipologia di situazione ambientale UCCIDANO (retroattivamente) il procedimento  (rendendo retroattivamente inutile tutti i pareri conseguiti fino a quel momento) !

CONCLUSIONI: Fare pressing sulle Regioni !
Le regioni ovviamente cercheranno di non prevedere questa "retroattività" indigesta x le società, come sta accadendo in Emilia Romagna !
 

Enzo Cripezzi

giovedì 9 dicembre 2010

Appello internazionale per i Parchi Italiani

Un'ampia rappresentanza di associazioni del mondo dei parchi, ambientaliste e culturali, ha lanciato un appello (http://www.associazione394.it/PDF//letteraOrganismi.pdf http://www.associazione394.it/PDF//letteraOrganismiEn.pdf ) ai principali organismi internazionali, tra cui l'ONU e il suo ambasciatore per la biodiversità, l'attore Edward Norton , l'UICN, i segretariati della Convenzione per la Biodiversità, dell’IPCC, della Convenzione delle Alpi, la Commissione europea e Alparc, per salvare i parchi naturali italiani che, con i recenti tagli ai bilanci e agli organici, rischiano di rimanere solo sulla carta. I parchi sono le principali organizzazioni che oggi tutelano la biodiversità - anche nei siti di interesse comunitario - e più in generale i valori ambientali e culturali del Paese, oltre ad essere insostituibili laboratori per lo sviluppo sostenibile. La Strategia nazionale per la biodiversità, adottata in attuazione all’art. 6 della convenzione internazionale sulla diversità biologica, è stata appena approvata in Italia e individua inequivocabilmente le aree protette quali strumenti fondamentali ed irrinunciabili per le strategie di conservazione della biodiversità e del mantenimento dei processi ecologici del pianeta, riconoscendo la necessità di rafforzare il loro ruolo. Ma proprio nell'anno internazionale della biodiversità, a seguito dei provvedimenti della manovra del luglio scorso, le aree protette subiranno dal 2011 una drastica riduzione dei finanziamenti. La situazione è aggravata dal fatto che spesso si tratta di enti che già operano con il minimo di risorse possibili e di personale, quest'anno ulteriormente ridotto. La legge di stabilità, che proprio in questi giorni dovrebbe essere approvata dal Senato, prevederebbe, infatti, solo 7 milioni di euro per tutti e 23 i parchi nazionali, oltre alle somme che coprono le spese cosiddette obbligatorie (ovvero il personale e pochi altri contratti), senza poter attuare appieno quanto attribuito alle aree protette nazionali dalla legge quadro del 1991, di cui oggi, 6 dicembre, ricorrono 19 anni di vita. Dal 2011 le attività per la conservazione della biodiversità in Italia potrebbero così essere compromesse, con il rischio di vanificare i risultati finora conseguiti, anche nell'ambito di progetti attuati, o avviati, con l'impiego di consistenti finanziamenti comunitari. Ma è riduttivo e fuorviante rappresentare la riduzione dei finanziamenti agli enti gestori dei parchi come un problema settoriale di gestione delle risorse naturali; la conservazione delle risorse naturali per le future generazioni rappresenta, infatti, una delle sfide più importanti che il mondo deve affrontare.

Lunedì, 6 Dicembre 2010

Fonte:http://www.associazione394.it/

CLICCA QUI PER SCARICARE LA LETTERA

venerdì 3 dicembre 2010

POLLIN…ANDIA

Se cercate su Google Earth la “contrada falconara” Terranova di Pollino (PZ), tuttora vedrete, finché non aggiorneranno le foto satellitari, un posto che ad agosto di quest’anno non esiste più: adesso c’è un enorme serpente d’asfalto di oltre 1200mt, largo in alcune curve più di 15mt. Questa nuova strada (*1) completa di cunette e pozzetti in cemento armato, sale da 1300mt da Piano delle Mandrie a oltre 1500mt sotto Toppo di Vuturo penetrando direttamente nella zona più selvaggia delle cime del Pollino, area SIC (Site Of Community Importance ) IT9210075 “Lago Dughia – Casino Toscano” zona 1 Parco Nazionale del Pollino. Tutto ciò in pochi giorni: iniziati ad Agosto 2010, coperti dalle ferie, i lavori sono solertemente terminati con manto di asfalto ad Ottobre (magari si procedesse con tali ritmi sulla A3 SA/RC!!!).

MA NESSUNO NE PARLA

Per l’Ente Parco Nazionale del Pollino è progresso, divulgazione e promozione turistica, vedasi :

· Il megamilionario progetto del centro Polifunzionale del Campotenese;

· L’areo progetto di una passerella sopra gli alberi presso il rifugio segheria a Terranova di Pollino;

· Il megatubo di acciaio di oltre 2 Km usato come scivolo a Viggianello;

· L’impianto monofune per salto nel vuoto a San Costantino Albanese;

E se ciò non ci aiutasse a contemplare le bellezze della nostra natura, non c’è problema

c’è l’Arte Pollino!

Una serie di opere del programma “ sensi contemporanei” promosso da Regione Basilicata, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Fondazione La Biennale di Venezia.

Si va dal “Earth Cinema” di Anish Kapoor : “ un taglio nel terreno di 45mt accessibile da entrambi i lati, all’interno del quale una lunga feritoia permette di vedere lo straordinario paesaggio naturale sentendosi parte di esso”!?! (nota dell’assessore Fausto De Maria – da www.termepollino.it).

Ci vorrà solo una forte immaginazione perché non solo tutta la struttura è in cemento armato ma anche la “finestra sulla natura” è praticamente tappezzata da biaccatura!

Continuando con l’opera “RB RIDE” di Carsten Holler alla periferia di San Severino: Una giostra impiantata su un isolata e panoramica timpa. “Le comunita locali devono entrare in contatto con gli artisti…comprendendo che il territorio deve essere raccontato dal loro punto di vista per favorire una visione nuova e non condizionata” !?! (Caterina Seia – da www.basilicatanet.it).

Parole inspirate forse a qualcosa.

La terza opera,” Teatro Vegetale” di Giuseppe Penone (*2), come già divulgata ad Hannover (2 Marzo 2009) e Monaco di Baviera (www.artepollinobasilicata.it) e descritta come finita in realtà è stata già bloccata dalla Magistratura poiché eseguiti enormi lavori di sbancamento nel letto del Sermento. La natura stessa della fiumara ricreerà gli equilibri e renderà inutile tutti i finanziamenti erogati.

Ma il top che fortunatamente non ha ancora preso il volo è il ciclopico progetto di Nils Udo (*3), che passando per Casa del Conte a Terranova di Pollino, ha avuto la folgorante inspirazione di “immaginare 5 gigantesche uova, a mò di nido posizionate sull’incantevole Pietra Capavola, visibili da lontano e tali da dare una forte emozione al turista” non in visita ad un santuario della natura ma, bensì all’entrata di un gigantesco Lunapark, il nuovo Pollinandia!!!

Se tutto ciò non ci ha ancora convinti che la nostra ultima frontiera, l’area più selvaggia del sud Europa sta esalando l’ultimo respiro ci farà riflettere il catiere ad Orsomarso (*5) voluto e progettato dallo stesso Ente Parco: Un colpo di grazia al simbolo più sacro della nostra eredità naturalistica “ il cuore della Valle dell’Argentino”(*4). Otto attraversamenti del fiume su tubi per il deflusso dell’acqua per la costruzione di quindici pilastri in cemento armato su cui si porranno sette ponti.

Quale simile oltraggio, tra l’altro finanziato con fondi Europei, poteva qualificarsi con il titolo

“RIPRISTINO SENTIERISTICA”

Per noi del gruppo Wilderness Salerno il rimorso maggiore è quello di non aver fatto il possibile per far conoscere ai nostri nipoti il Pollino selvaggio come noi l’abbiamo conosciuto.



Per la sezione Wilderness di Salerno

Luigi Apicella





Allegati:

(*1): Nuovissima strada da Piano delle Mandrie a Toppo di Vuturo

(*2): Sbancamento per Teatro Vegetale a Noepoli in Val Sarmento lungo una fiumara

(*3): Progetto di Nils Udo a Casa del Conte a Terranova di Pollino

(*4): La spettacolare valle del fiume Argentino comune di Orsomarso (CS)

(*5): Uno dgli otto ponti in cemento collocati nell'alveo del fiume Argentino


Clicca sull'immagine per ingrandire

giovedì 2 dicembre 2010

Workshop sul Grifone in Italia

ROTONDA (PZ) - Si svolgerà venerdì 10 dicembre, dalle ore 9 alle ore 18, a Castrovillari (CS), nel Protoconvento francescano, su iniziativa del Parco, un importante workshop su "Il Grifone in Italia. Status, problematiche, prospettive".

Al workshop, che sarà introdotto dal direttore dell'Ente Parco, Annibale Formica e concluso dal presidente, Domenico Pappaterra, parteciperanno esperti provenienti oltre che dall'Italia anche dalla Spagna.


Clicca per ingrandire e leggere il programma

Oltre che di conservazione del Grifone in termini generali, si parlerà del Grifone nell'Appennino centrale, dell'esperienza di reintroduzione svolta nel Parco dei Nebrodi e in quello del Pollino, delle tecniche di determinazione genetica del sesso per programmi di conservazione dell'avifauna selvatica protetta, dell'alimentazione di uccelli necrofagi, della fattibilità per la reintroduzione del Grifone nel Parco delle Madonie, di misure innovative per la salvaguardia dei rapaci necrofagi nell'ambito del Progetto Life Antidoto, delle attività per la tutela del Grifone in Sardegna.

Fonte: Parco Nazionale del Pollino