lunedì 23 aprile 2012

Rapaci oltre i confini

Terza giornata di monitoraggio e studio dei rapaci nel comprensorio Valle di Malito – Valle del Rio Torto – Monti della Duchessa – Monte Velino – Gole di Celano e Monte Faito. 

Oltre un centinaio di osservazioni di rapaci effettuate da esperti ornitologi in collaborazione con gli enti Parco ed il Corpo Forestale dello Stato. Si è svolta domenica scorsa la terza edizione della giornata di monitoraggio e studio dei rapaci nel comprensorio Valle di Malito – Valle del Rio Torto – Monti della Duchessa – Monte Velino – Gole di Celano e Monte Faito, organizzata dall’Associazione ALTURA (Associazione per la Tutela degli Uccelli Rapaci e dei loro Ambienti) e dalla Riserva Naturale “Montagne della Riserva in collaborazione con il Parco Regionale Sirente Velino ed il Corpo Forestale dello Stato (Riserva Naturale Orientata Monte Velino) alla quale hanno partecipato, oltre al personale degli Enti coinvolti, esperti ornitologi del Gruppo Naturalisti Rosciolo, della LIPU e della Riserva Naturale Canale Monterano della Regione Lazio con 12 postazioni fisse dislocate su tutto il territorio interessato. Sono state effettuate oltre un centinaio di osservazioni di rapaci tra le quali spiccano gli avvistamenti di aquila reale (Aquila crysaetus), grifone (Gyps fulvus), biancone (Circaetus gallicus), falco pellegrino (Falco peregrinus), falco lanario (Falco biarmicus) e astore (Accipiter gentilis). Obiettivo della giornata di monitoraggio è stato quello di definire quanto più possibile gli spostamenti della aquila reale nel comprensorio in esame e nei siti di nidificazione conosciuti e di acquisire il maggior numero di dati riguardo la presenza specie inserite nell’allegato I della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli”.
La giornata è stata un buon esempio di collaborazione tra Istituzioni Pubbliche e Associazioni di settore, svolta alla conoscenza della biodiversità ornitologica in un territorio ad alto valore naturalistico e conservazionistico quale è il comprensorio Alto Cicolano – Monti della Duchessa –Velino Sirente.
Dott. Daniele Valfrè – Responsabile ALTURA Abruzzo
Dott. ssa Emanuela Peria – Responsabile Ufficio Naturalistico Riserva Naturale Montagne della Duchessa
Info: Daniele Valfrè, 328 – 7477915, 340 – 6623558.

martedì 17 aprile 2012

Scelte chiare sull’eolico

Da tempo si levano in tutta Italia proteste di associazioni (Italia Nostra, Mountain Wilderness, Comitato per la Bellezza, Comitato Nazionale per il Paesaggio, Amici della Terra, Eddyburg, Coldiretti, ecc.) e di comitati di cittadini contro l’installazione indiscriminata di gigantesche torri eoliche sui crinali appenninici, nel cuore di paesaggi intoccati, vicino a vigneti e oliveti, a Scansano e recentemente a Bolsena, o in prossimità di aree archeologiche come la romana Saepinum. In Italia il vento è, oggettivamente, la metà della media nordeuropea, ad eccezione di limitate zone di Puglia, Sardegna e Sicilia. Per cui tanti impianti sono improduttivi per lunghi periodi. Numerose inchieste televisive hanno comprovato pesanti infiltrazioni criminali. Risultato: 1) i Comuni, spesso poveri, sono stati sedotti con un po’ di euro e poi abbandonati; 2) i forti contributi governativi ai concessionari non hanno fruttato energia; 3) paesaggi ed ecosistemi sono sconvolti, con le pale ferme. Altre dure polemiche hanno riguardato i maxi-impianti di fotovoltaico realizzati su vaste estensioni coltivate. Pratica contestata anche da Carlo Petrini di Slow Food e ora vietata dal ministro Mario Catania.
«Gli incentivi concessi fin qui hanno favorito una espansione del fotovoltaico così imponente da permettere al nostro Paese di raggiungere i traguardi indicati dall’Europa con ben otto anni di anticipo», si legge nell’appello promosso da Carlo Alberto Pinelli di Mountain Wilderness e rivolto al presidente Monti. In esso si ribadisce un netto sì al sostegno delle energie rinnovabili, purché gestito in modo virtuoso, rigoroso e senza ulteriori insostenibili sprechi, e però si dice «basta all’eolico industriale» poco utile ma responsabile «dei maggiori danni a molti preziosi paesaggi italiani». Documento sottoscritto dalle associazioni sopracitate e firmato anche da personaggi di indiscusso prestigio quali, fra gli altri, Gianfranco Amendola, Asor Rosa, Berdini, Bodei, Caracciolo, Cervellati, Craveri, De Lucia, Guzzo, La Regina, Desideria Pasolini, Paolucci, Rita Paris, Pericoli, Pirani, Ruffolo, Carla Sepe, Settis. Nonché dall’Associazione Tecnici del MiBAC.
Il documento farà discutere gli ambientalisti. Greenpeace e Legambiente risultano infatti schierate da sempre a favore dell’eolico e le altre sigle, invece, sono fortemente critiche. Al punto che Italia Nostra ha assegnato il Premio Zanotti Bianco 2011 all’archeologa romana Rita Paris e al direttore regionale del Molise, Gino Famiglietti, protagonisti della battaglia contro le pale eoliche.

Fonte: L'Unità 17 aprile 2012

sabato 14 aprile 2012

Bocciato il progetto di eolico industriale a Tornimparte (AQ)

La Commissione VIA della Regione Abruzzo ha espresso parere non favorevole al progetto di eolico industriale nel comune di Tornimparte a causa della presenza documentata del grifone da parte del Corpo Forestale dello Stato effettuata tramite monitoraggio telemetrico satellitare. Sulla stessa area è stato già depositato presso la Regione Abruzzo un nuovo progetto di eolico industriale.

Nella seduta del 11 aprile scorso, il Comitato di Coordinamento Regionale per la Valutazione d’Impatto Ambientale (CCR-VIA) della Regione Abruzzo ha espresso parere non favorevole al progetto per la realizzazione di 5 aerogeneratori da parte della F.E.R.A. srl nel comune di Tornimparte (AQ) a causa “della presenza documentata del grifone ed in conformità alla normativa comunitaria che prevede l’applicazione del principio di precauzione”.
Il progetto prevedeva l’installazione in località Venubbio di 5 aerogeneratori da 2.3 MW, con altezza totale di 131 metri da terra (diametro rotore di 92 metri), posti su un crinale ad oltre 1400 metri di altitudine in presenza di vincolo idrogeologico e paesaggistico.
Erano previsti circa 1500 m di interventi di adeguamento su strade sterrate esistenti e altrettanti di tracciati ex novo proprio nell’area di crinale, oltre alla realizzazione di circa 10.500 m di cavidotti fino alla cabina primaria alla periferia del comune di Scoppito.
Duole notare che, purtroppo anche in quest’occasione, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici dell'Abruzzo ha espresso parere favorevole ai fini del rilascio della VIA.

La FERA aveva presentato già nel 2009 e nel 2010 simili progetti (con 12 aerogeneratori posti ad una altitudine massima di 1800 metri) entrambi non andati a buon fine.

Determinante è stato, nella seduta dell’11 aprile, il parere contrario del Corpo Forestale dello Stato, in quanto dati consolidati relativi allo studio sul monitoraggio telemetrico satellitare del grifone intrapreso dall’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Castel di Sangro nell’ambito di un progetto europeo, mostrano come “la presenza del grifone nell’area di Tornimparte sia relativa a 10 mesi su 13” dello studio effettuato e che tale area risulti “area vitale degli individui monitorati”. Inoltre è emerso che “i livelli di sorvolo compresi tra 0 e 150 metri rispetto al suolo sono lo spazio di volo più frequentemente utilizzato dal grifone”, esattamente il contrario di quanto asserito nello studio naturalistico commissionato dalla FERA.

Nella seduta della CCR-VIA, dove ha partecipato in audizione il responsabile regionale Abruzzo di ALTURA, sono state verbalizzate le istanze presentate come osservazioni da parte dell’associazione stessa, inerenti la presenza nel sito, oltre che del grifone, dell’aquila reale e di diverse specie di rapaci di notevole importanza conservazionistica.
ALTURA ha evidenziato che rispetto le linee guida regionali sull’eolico, ricorrono tutte le condizioni per la classificazione del progetto in “area critica”. ALTURA ha inoltre segnalato alla CCR-VIA che l’area in oggetto è di grande importanza per la presenza ricorrente dell’orso bruno marsicano.
Era presente anche il vicesindaco del comune di Tornimparte che si è espresso perplesso riguardo l’eccessivo impatto visivo sul paesaggio.

Sempre in località Venubbio (esattamente sulla stessa area) è stato già depositato presso la Regione Abruzzo un nuovo progetto di eolico industriale presentato dalla ditta New Energy per 7 aerogeneratori, di potenza nominale di 850 kW ciascuno, per una potenza complessiva nominale di 5,95 MW con rotore di 52 m di diametro e torre di 44 m di altezza, i cui termini per presentare osservazioni scadono nei prossimi giorni.


Rosciolo dei Marsi, 14 aprile 2012

venerdì 13 aprile 2012

Articolo su protezione Aquila del Bonelli in Sicilia






L'articolo è uscito il 13 aprile 2012 sul n. 1256 del Venerdì di Repubblica ed è scaricabile in PDF dal sito http://periodici.repubblica.it/venerdi/

sabato 7 aprile 2012

Orso bruno marsicano: le Associazioni incontrano il Direttore del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise

ALTURA, GNR, LIPU e Pro Natura hanno incontrato nei giorni scorsi Dario Febbo per discutere di alcune tematiche inerenti la grave situazione in cui versa l’orso bruno marsicano ed in particolare dell’alta mortalità delle femmine per la maggior parte dovuta a cause legate alla presenza dell’uomo.L’ultima stima della popolazione è di 40 individui: la specie è sull’orlo dell’estinzione e questi dati rendono ancora più evidente la drammaticità della situazione. Lo scorso anno sono nati solo tre cuccioli di orso marsicano. Il dato è il più basso dal 2006. Le associazioni chiedono che il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, Ministero dell’Ambiente e della Salute, Corpo Forestale dello Stato e Regioni si adoperino per eliminare definitivamente le cause della mortalità.
Le Associazioni ALTURA, GNR, LIPU e Pro Natura hanno incontrato nei giorni scorsi a Pescasseroli il Direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise per discutere di alcune tematiche inerenti la grave situazione in cui versa l’orso bruno marsicano ed in particolare dell’alta mortalità delle femmine per la maggior parte dovuta a cause all’uomo.
La situazione appare particolarmente critica visto che l’ultima stima della popolazione di orso bruno marsicano del 2008 consta di soli 40 individui di cui circa 10-12 femmine in età riproduttiva; di quest’ultime negli ultimi 5 anni 5 sono morte per cause varie, sia accidentali che illegali. Durante la conta delle femmine coi cuccioli effettuata lo scorso anno si è avuto il risultato più basso finora registrato dal 2006 che consiste di solo 3 piccoli del 2011 e 4 piccoli dell’anno precedente. La causa di tale scarsa natalità è dovuta secondo il dottor Paolo Ciucci dell’Università “La Sapienza” di Roma all’alta mortalità di femmine in età riproduttiva avvenuta a partire dal 2007 in gran parte legata all’attività umana.
Ad oggi, appare evidente che né gli obiettivi quantitativi, (“... aumento numerico del 25 per cento dell’intera popolazione Appenninica entro il 2020, ed una riduzione del 50 per cento della mortalità da attività antropiche illegali rispetto alle stime del decennio precedente …”) né gli obiettivi strategici di conservazione, previsti oramai tre anni fa nel PATOM (Piano d'Azione per la Tutela dell'Orso Marsicano), sono stati raggiunti o per lo meno affrontati in modo adeguato alla gravità e urgenza del caso. Anche gli obiettivi specifici con carattere di urgenza sono stati solo avviati solo parzialmente, come per il problema degli orsi confidenti e la gestione delle attività venatorie nelle aree di interesse per l’orso.La situazione è ancora più grave per quanto riguarda le azioni di gestione e conservazione previste dal PATOM quasi tutte a priorità alta o molto alta ma che sono ben lontane dall’essere almeno in parte realizzate come per l’istituzione delle aree contigue e l’identificazione delle aree di connessione, la gestione degli ambienti forestali, la riduzione dei conflitti con la zootecnia, il potenziamento del regime di tutela nelle aree critiche per la presenza dell’orso.
L’incontro con il Direttore del PNALM, svoltosi in un clima cordiale e costruttivo, ha visto trattare alcuni temi fondamentali per il futuro dell’orso bruno marsicano.Per le Associazioni appare urgente chiarire la situazione del plantigrado dal punto di vista sanitario, vista la concreta possibilità di una diminuita efficacia delle difese immunitarie a causa della ridotta variabilità genetica e visto che già due individui sono morti negli ultimi anni a causa di agenti patogeni forse riconducibili a interazioni con il bestiame domestico.Altro tema trattato è stato quello dei veleni. Fondamentale è che si analizzino e rimuovano le cause sociali dell’utilizzo del veleno, come nel caso dei bocconi avvelenati, ad opera di bracconieri e nelle aree di raccolta dei tartufi in aree marginali del PNALM quali il Frusinate e la Val Roveto, regolarmente frequentate dagli orsi. Per quanto riguarda la morte di orsi direttamente dovute ad incidenti stradali e ad incuria, ricordiamo che questi hanno avuto un impatto particolarmente grave quando hanno interessato esemplari di sesso femminile, come nel caso della femmina, madre di tre cuccioli, uccisa nei pressi di Pescasseroli nel maggio 2011 e delle due orse (madre e figlia) morte in un vascone a Collelongo nel giugno 2010.Si è discusso poi delle possibili interazioni dell’orso con le attività venatorie nelle aree circostanti il PNALM, e su come si pensa di affrontare il problema della caccia in battuta, nella Zona di Protezione Esterna del Parco e nelle altre aree sensibili, per la prossima stagione venatoria (e per la possibile preapertura).Infine appare urgente arginare il fenomeno degli “orsi confidenti” visto che, essendo oramai in piena primavera, a breve alcuni orsi potrebbero cominciare a frequentare le prossimità dei centri abitati, alla ricerca di qualcosa da mangiare. Ancora non sembrano essere operativi i gruppi di intervento rapido del personale di vigilanza del Parco e del Corpo Forestale.
Inoltre ALTURA, GNR, LIPU e Pro Natura hanno contattato in questi giorni il Ministero dell’Ambiente, il Ministero della Salute, il Corpo Forestale dello Stato e le Regioni Abruzzo, Lazio e Molise chiedendo risposte operative concrete allo scopo di arrivare rapidamente alla rimozione delle cause della mortalità dell’orso bruno marsicano.


Daniele Valfrè - Responsabile ALTURA Abruzzo
Bruno Santucci - Coordinatore Gruppo Naturalisti Rosciolo
Stefano Allavena - Coordinatore LIPU Abruzzo
Pietro Matta - Responsabile Pro Natura Abruzzo

Rosciolo dei Marsi, 5 aprile 2012

Per informazioni: Dott. Daniele Valfrè - Responsabile Abruzzo ALTURA
Cell: 328-7477915; 340-6623558

martedì 3 aprile 2012

Accoppiamento capovaccai in Basilicata



Una delle ultime coppie di capovaccaio presenti in Italia è tornata anche quest'anno in Basilicata. La documentazione di un accoppiamento, effettuata uno dei giorni scorsi dopo lunghe ore di appostamento e da lunga distanza, è segno di speranza per il futuro di questa specie che rischia di scomparire dal nostro Paese se non si attuano interventi di tutela e conservazione. Quest'anno il numero preciso delle coppie riproduttive in Italia non è ancora noto ma quasi certamente sarà compreso tra le 5 e le 10 coppie distribuite in 3-4 regioni del sud (Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia). A fine stagione riproduttiva forse ne sapremo qualcosa in più, nella speranza che vi siano osservazioni interessanti! Si prega coloro che effettuano osservazioni di capovaccai in Basilicata a collaborare nella raccolta di dati e a comunicarlo (specificando ogni dettaglio utile come località, data, orario, comportamento, ecc.) all'indirizzo: matteo.visceglia@alice.it I dettagli sui luoghi dell'osservazione saranno conservati e per motivi di tutela non saranno divulgati.
La raccolta dei dati e le iniziative di studio e conservazione sono effettuati in collaborazione e coordinamento con le associazioni ALTURA (Associazione per la Tutela dei Rapaci e dei loro Ambienti), CERM (Centro Rapaci Minacciati) e LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) che stanno svolgendo attività di monitoraggio e conservazione anche in altre regioni italiane.