giovedì 29 aprile 2010

“Rapaci oltre i confini”

Prima giornata di monitoraggio e studio dei rapaci nel comprensorio Monti della Duchessa – Valle di Malito – Monte Fratta – Maglia Cupa – Valle del Rio Torto – Valle Ruella.


Si è svolta sabato 27 marzo la prima giornata di monitoraggio e studio dei rapaci nel comprensorio Monti della Duchessa – Valle di Malito – Monte Fratta – Maglia Cupa – Valle del Rio Torto – Valle Ruella, a cavallo tra la provincia di Rieti e dell’Aquila, organizzata dall’Associazione ALTURA (Associazione per la Tutela degli Uccelli Rapaci e dei loro Ambienti) in collaborazione con la Riserva Naturale “Montagne della Riserva” ed il GNR (Gruppo Naturalisti Rosciolo). Alla giornata hanno partecipato, oltre il personale della Riserva Naturale, 18 volontari ornitologi della SROPU (Stazione Romana per l'Osservazione e Protezione Uccelli), del Gruppo Ornitologico Snowfinch (Gruppo osservazione del Friguello Alpino), di EBN Italia (sito amatoriale del birdwatching italiano) oltre ad appassionati e fotografi naturalisti.

Si è coperta una superficie di circa 9000 ettari con 12 postazioni diverse e sono state effettuate alcune centinaia di osservazioni, tra le quali spiccano gli avvistamenti di aquila reale (Aquila crysaetus), grifone (Gyps fulvus), falco di palude (Circus aeruginosus), falco pellegrino (Falco peregrinus), astore (Accipiter gentilis), sparviere (Accipiter nisus), picchio rosso minore (Picoides minor) e gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax).
Obiettivo della giornata di monitoraggio è stato quello di definire quanto più possibile gli spostamenti della aquila reale nel comprensorio in esame e di acquisire il maggior numero di dati riguardo la presenza specie inserite nell’allegato I della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli”.

La giornata è stata un buon esempio di collaborazione tra Istituzioni Pubbliche e Associazioni di settore, svolta alla conoscenza della biodiversità ornitologica in un territorio ad alto valore naturalistico e conservazionistico qual è il comprensorio Monti della Duchessa – Alto Cicolano.
Visto il buon successo di questa prima giornata si pensa già ad una seconda edizione il prossimo anno.

Dott. Daniele Valfrè - ALTURA

Foto: Daniele Valfrè


Foto: Daniele Valfrè

Nuovo impianto eolico a Tornimparte (AQ)

Il 15 aprile scorso è stato presentato all’ufficio Valutazione Impatto Ambientale della Regione Abruzzo, il progetto per un parco eolico industriale proposto dalla società F.E.R.A. s.r.l. nel Comune di Tornimparte in provincia dell’Aquila.

Il progetto prevede la l’installazione di 12 aerogeneratori da 3.3 MW, con altezza totale di circa 150 metri, posti tra i 1400 ed i1800 metri di altitudine. Sono previsti inoltre oltre 15 km di nuove strade, tra adeguamento di mulattiere esistenti e tracciati ex-novo.
L’area in oggetto è situata a brevissima distanza dalla Riserva Naturale Regionale “Montagne della Duchessa” e dalla IBA 114 “Sirente, Velino e Montagne della Duchessa” ed è estremamente interessante dal punto di vista conservazionistico e naturalistico.

Oltre ad una flora particolarmente pregiata e ricca di endemismi l’area vede la presenza di una ricca avifauna quale l’Aquila reale (Aquila crysaetus), il Grifone (Gyps fulvus), la Coturnice (Alectoris greca), il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), il Lanario (Falco biarmicus), il Pellegrino (Falco peregrinus), il Gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax) e il Picchio dorsobianco (Picoides leocotus). Inoltre in tempi recentissimi è stata accertata la presenza non occasionale dell’orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus).
Da un recente studio naturalistico nell’adiacente Valle di Malito sono stati pure rilevati due rari chirotteri legati ai boschi maturi e alle cavità carsiche, il barbastello (Barbastella barbastellus) e il miniottero di Schreiber (Miniopterus schreibersii).

Questo impianto eolico è solo uno dei circa 20 previsti in provincia dell’Aquila, considerando le numerose paline anemometriche appena installate, e le procedure VIA in corso o approvate. Sempre in Comune di Tornimparte è previsto un impianto gemello con 16 aerogeneratori.

Come previsto dall’articolo 24, comma 4 del D.lvo 4/2008 è possibile presentare alla Regione Abruzzo (Ufficio VIA) osservazioni motivate al progetto in essere entro 60 giorni dalla pubblicazione (scadenza 14 giugno 2010).

Daniele Valfrè - ALTURA

Rinnovabili: BASTA ipocrisie, BASTA milioni di euro alla speculazione!

Il FarWest energetico continua a ipotecare migliaia di ettari di territorio senza alcuna sostenibilità ambientale. La LIPU rilancia le verità oscurate.

Non basta partire da giusti principi e poi promuovere acriticamente le fonti energetiche rinnovabili. L’abuso vergognoso e speculativo sta umiliando l’urbanistica e perfino la geografia del Paese con l’ausilio dei più vecchi metodi speculativi.
Un liberismo sfrenato, promosso con la falsa copertina della “ecocompatibilità”, sta compromettendo e mettendo a repentaglio risorse territoriali di inestimabile valore: Biodiversità, Assetto Urbanistico, Paesaggi, Identità culturali, Storia, Archeologia…. E non sono da trascurare deprecabili fenomeni di condizionamento delle fragili democrazie nelle piccole comunità, in svendita per fare cassa. Cosi come lo “strozzinaggio” ai danni dell’agricoltura, ostaggio della crisi e quindi costretta a concedere larghe opzioni d’uso dei terreni a queste industrializzazioni camuffate.
La LIPU pugliese da anni lancia l’allarme, avendo seguito con interesse il fenomeno e la assoluta aggressività con cui si è manifestato nel Mezzogiorno, attenzionando centinaia di progetti. Ma i media nazionali non sembrano avere lo stesso coraggio, né una qualsivoglia capacità (o volontà !) di giornalismo di inchiesta che dovrebbe fare oggettiva luce per il bene collettivo e per la stessa qualità d’informazione.
Studi ambientali generalmente superficiali, valutazioni scandalosamente disinvolte degli Enti preposti, regole farsa, minacce di ricorsi, cumuli di progetti a cui dare riscontri: situazioni indecenti, vergognose che meriterebbero ben altre attenzioni da parte di Amministratori deputati al (corretto) governo del territorio e dei politici di turno.
Invece, stanno per approdare in conferenza Stato - Regioni le, pur gravemente tardive, Linee Guida nazionali per le Autorizzazioni di impianti energetici da fonte rinnovabile.
Non si stabilisce alcun obbligo di tutela in capo alle Regioni, non si tiene in alcun conto della moltitudine di pareri ambientali positivi già espressi per migliaia di macchine eoliche, non si argina la pericolosa e incontrollata deriva di impianti da 1MW, solo per citare alcuni aspetti. Insomma, un provvedimento che ha il sapore di una legittimazione al disastro ambientale piuttosto che un orientamento a “salvare il salvabile”.
Sull’eolico, un dato tanto oggettivo quanto occultato basta a rendere il senso del VERO stato dell’arte inquadrato su vasta scala dalla LIPU con l’ausilio di numerose realtà locali: considerando non solo impianti realizzati e in esercizio (che non è poco), ma tutti quelli con pareri ambientali già espressi e quindi prossimi ad essere realizzati, la Nazione è silenziosamente ipotecata da oltre 11.000 MW di capacità eolica (*), in gran parte concentrati nel Mezzogiorno ma con un “contagio” che sta massicciamente interessando tutto Paese ! Dato ancora più scandaloso se si pensa che il “position paper” dello Stato Italiano ne prevede 10.000 (più 2000 off-shore) !!!!
Dati abilmente oscurati, quindi, per nulla gestiti dalle istituzioni (Governo e Regioni) e men che meno analizzati dai media. Hanno cosi facile gioco i ricatti e i lamenti della stessa lobby per rivendicare, ingiustamente, una scarsa penetrazione dell’eolico in Italia e un conseguente ampliamento del banchetto finanziario -speculativo.
Dati desolanti, conseguiti senza alcun dibattito preventivo o qualsivoglia forma di pianificazione o valutazione seria e multidisciplinare su ampia scala, nemmeno quando previsto per legge, e che basterebbero a ricercare con forza un momento di riflessione e di stop a questa vera e propria aggressione.
Enormi estensioni fotovoltaiche sugli ecosistemi agrari, invece, sono l’ennesimo insulto all’uso intelligente del territorio, fratturato e frammentato nella sua omogeneità con tutte le conseguenze immaginabili e con una esponenziale impennata alla deleteria dinamica di consumo di territorio. Anche un bambino capirebbe che tali insediamenti industriali possono costituire l’eccezione; la regola dovrebbe imporre lo sfruttamento di coperture e di aree già compromesse. Come pure in diversi casi (spontanei) si è avuto lodevole esempio. Basti ricordare l’impianto integrato su tetto più grande d’Italia, realizzato ad Altamura (Ba) su un capannone industriale !

Le fonti rinnovabili devono servire a salvare il pianeta. Non possono continuare ad essere il “cavallo di troia” per ulteriori deturpamenti territoriali, per di più plurisovvenzionati con incentivi pubblici, i più alti d’Europa e forse del mondo.
Non è più accettabile la retorica comunicativa di cui per anni ha beneficiato la speculazione eolica, e oggi anche quella del fotovoltaico : o sei con le rinnovabili (comunque e dovunque) o sei per il nucleare e le fonti fossili.

Esiste una terza via: la VERITA’ dei FATTI, oggettiva e soprattutto scevra da interessi.
Con queste verità, la LIPU pugliese rinnova con forza la vertenza e il suo impegno di denuncia delle aggressioni e degli usi sconsiderati del territorio rurale, oscenamente declassato a mero ricettacolo di invasive centrali eoliche e assurde distese fotovoltaiche.
Sulle rinnovabili vi è un approccio qualunquista con una devastazione del territorio in cambio di denaro, e allora BASTA milioni di euro di incentivi a queste speculazioni! BASTA ulteriori aberrazioni ambientali!
Governo e Regioni, a cominciare da quella Pugliese, non rimangano a guardare di fronte alla macelleria urbanistica che si sta consumando in completa anarchia ! Ne prendano oggettivamente atto e alla prossima conferenza Stato – Regioni corrano ai ripari.

Puglia, 28.04.2010 LIPU - delegazione Puglia


(*) Nota: La potenza in MW esprime la potenza massima istantanea (o di targa) che un impianto è in grado di sviluppare in condizioni ottimali di funzionamento, cosa ben diversa dalla energia prodotta che invece dipende dall’effettivo regime di funzionamento dell’impianto.