A distanza di 25 anni dall’ultimo censimento, l’ISPRA, nel corso del 2008–2010 in collaborazione con l’Agenzia Regionale per i Parchi del Lazio (ARP) e l’Associazione Altura , ha svolto uno studio a scala regionale specifico per monitorare le popolazioni di rapaci diurni nidificanti e valutarne lo stato di conservazione.
martedì 28 agosto 2012
Pubblicazione Rapaci Lazio
In passato molte specie di rapaci sono state sull’orlo
dell’estinzione a causa delle forti pressioni antropiche (persecuzione
diretta, pesticidi). Per tale motivo è fondamentale valutare lo stato di
conservazione di questo gruppo di specie, attraverso la realizzazione
di attività di studio e di monitoraggio. Il monitoraggio, in
particolare, si rivela un importante strumento per analizzare le
tendenze e le variazioni delle popolazioni (così come stabilito anche
dall’Art.4 della Direttiva 2009/147/CE o Direttiva Uccelli “…Per effettuare le valutazioni si terrà conto delle tendenze e delle variazioni dei livelli di popolazione…”) al fine di valutare attentamente eventuali piani di azione utili a tutelare le specie più minacciate.
A distanza di 25 anni dall’ultimo censimento, l’ISPRA, nel corso del 2008–2010 in collaborazione con l’Agenzia Regionale per i Parchi del Lazio (ARP) e l’Associazione Altura , ha svolto uno studio a scala regionale specifico per monitorare le popolazioni di rapaci diurni nidificanti e valutarne lo stato di conservazione.
A distanza di 25 anni dall’ultimo censimento, l’ISPRA, nel corso del 2008–2010 in collaborazione con l’Agenzia Regionale per i Parchi del Lazio (ARP) e l’Associazione Altura , ha svolto uno studio a scala regionale specifico per monitorare le popolazioni di rapaci diurni nidificanti e valutarne lo stato di conservazione.
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