Riportiamo l'appello di Alessandro Rossetti a partecipare ad un sit-in il 23 luglio a Roma, con modalità in corso di definizione, a sostegno dei parchi nazionali.
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Cari amici,
le martoriate vivende delle aree protette nazionali, che si trascinano ormai da diversi anni, sembrano ormai essere giunte ad un triste epilogo: la manovra approvata ieri in Senato prevede, infatti, il taglio del 50% dei contributi ordinari agli enti vigilati dai ministeri e, quindi, anche a tutte le aree protette nazionali (Riserve, Parchi Nazionali e Aree marine protette). Il dimezzamento dei finanziamenti comprometterà totalmente il funzionamento di enti che operano già con scarsissime risorse, umane e finanziarie. Né avrebbe senso, come viene ventilato, rendere i parchi economicamente autosufficienti: ciò non avviene nemmeno per la Cappella Sistina o gli Uffizi (per non dire del Parco dello Yellowstone).
Tutte le riserve e i parchi nazionali costano oggi, infatti, appena un caffè all'anno per ogni italiano. Un costo irrisorio quindi ma che, non senza problemi, consente di attuare fondamentali politiche, anche comunitarie, di conservazione e sviluppo sostenibile nei luoghi di maggior pregio ambientale d'Italia. Non una spesa passiva, quindi, bensì un investimento in grado di generare un significativo indotto principalmente legato al turismo e di cofinanziare importanti progetti comunitari, facendo giungere cospicue somme di denaro nel nostro Paese.
I parchi esisteranno pertanto solo sulla carta oppure, come ha dichiarato il Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, si sarà costretti a chiuderne la metà per consentire agli altri di sopravvivere. Quali saranno, allora, le conseguenze?
La fauna, i boschi, il paesaggio, le coste e l'acqua nelle aree naturalisticamente più importanti d'Italia (si pensi a Stelvio, Dolomiti Bellunesi, Cilento, Gran Sasso, Abruzzo, Sibillini, Gran Paradiso, Foreste Casentinesi, Gargano, Arcipelago Toscano, Aspromonte e molte altre) saranno esposte al saccheggio di speculatori e potenti multinazionali, nonché di bracconieri ed ecomafie. Il turismo calerà. Numerosi animali già a rischio come l'orso bruno, il camoscio appenninico, la lontra e il capriolo italico, saranno molto più soggetti al rischio di estinzione. Si aprirebbero altre pesanti procedure di infrazione da parte dell'Unione Europea.
Nelle ultime settimane c'è stata una mobilitazione delle associazioni e di singoli parchi, ma non è stato sufficiente: il Ministro, nonostante le rassicurazioni anche a mezzo stampa, non è riuscita a far modificare la manovra di "solidarietà e responsabilità", come l'ha definita ieri Tremonti, che, proprio nell'Anno internazionale per la Biodiversità, cancella di fatto anche i parchi nazionali.
L'Associazione "394" del personale delle aree protette (http://www.associazione394.it) ha deciso di testimoniare questo momento gravissimo per i parchi nazionali con un sit-in/presidio a ROMA VENERDI' 23 LUGLIO, con modalità in corso di definizione.
CERCATE DI ESSERE PRESENTI, ADERITE e date la vostra disponibilità rispondendo a questa mail e diffondendola
Vi informerò del programma a breve
Grazie
Alessandro Rossetti
339/5662185