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Aquila reale giovane |
Delle dieci coppie di aquile presenti, sette si sono riprodotte con successo portando all'involo nove giovani aquile. Due coppie (Monte Terminillo-zona est e Monti della Laga) hanno involato due aquilotti.
Si tratta di un anno record che fa quasi pari con l'anno passato, il 2011, quando gli aquilotti involati furono otto; anche l'anno scorso si sono avuti due doppi involi, quella volta nell'areale meridionale della
regione (Monti Lepini e Monti della Meta). Produttività quindi elevata, abbondantemente sopra gli standard dell'Appennino, e presenza insolita di doppi involi che in questo areale sono davvero rari.
I motivi che possono aver portato a questo successo riproduttivo sono riconducibili a coincidenze di fattori positivi che hanno interessato le coppie laziali quali una buona disponibilità delle principali prede
per l'aquila reale (per esempio la lepre), l'assenza di disturbo e l'assenza di condizioni metereologiche estreme nei momenti critici del ciclo riproduttivo.
Le lepri, come tutti i lagomorfi, sono soggette a fluttuazioni cicliche negli anni e non è da escludere che nell'Appennino centrale, visti i buoni risultati delle altre coppie di aquile reali presenti, sia in atto un loro ciclo ottimale.
Continua dunque il trend positivo di questo magnifico rapace nell'Italia centrale. Nelle prossime stagioni riproduttive c'è da aspettarsi qualche altra ricolonizzazione di siti storici ancora oggi deserti.
L'unica vera minaccia incombente sulla specie rimane la modificazione degli habitat naturali di presenza, attraverso la costruzione di grandi infrastrutture civili e industraili quali strade, impianti eolici, ecc.
Fabio Borlenghi
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Aquila reale adulto |