Il cadavere dell’animale ritrovato era in avanzato stato di decomposizione. Ma ciò non ha impedito di identificarlo: si tratta di un esemplare della rarissima aquila imperiale, un maestoso rapace delle stesse dimensioni di un’aquila reale, ma che in Italia non nidifica e che anzi è rarissimo incontrare.
La denuncia è della LIPU-BirdLife Italia, che ha ricevuto qualche giorno fa il rapace dall’Azienda Foreste Demaniali di Piazza Armerina (CT), che con la LIPU gestisce il Centro recupero rapaci di Piazza Armerina, in provincia di Enna.
Sulla causa della morte ancora non c’è un riscontro da parte dell’Istituto Zooprofilattico e del Nucleo operativo Cites di Palermo, cui Viviana Ingrasciotta, responsabile del Centro recupero, ha segnalato la cosa. Ma la LIPU, pur non potendo effettuare radiografie a causa dell’avanzato stato di decomposizione, teme un gravo atto di bracconaggio.
“Si tratta di una specie rarissima, che possiamo osservare in uno o due esemplari tutto l’anno sull’intero territorio nazionale – dichiara Fulvio Mamone Capria, vicepresidente LIPU – Se le analisi ufficiali sveleranno una morte per impallinamento, si tratterebbe di un grave atto per il quale dovremo chiedere alla Regione misure speciali antibracconaggio”.
“Un altro rapace rarissimo, l’Aquila del Bonelli – prosegue – è minacciato dalla predazione di uova e pulcini dai nidi, e contro questi furti la LIPU, con altre associazioni ambientaliste, sta monitorando i siti di nidificazione. Sarebbe utile che le Prefetture e la Regione si attivino per prevenire eventuali azioni di disturbo da parte dei bracconieri”.
L’aquila imperiale è stata ritrovata da alcune persone nelle campagne di Contrada da Leano, a Mirabella Imbaccari (CT). L’animale riportava un anello identificativo del Museo di Bratislava, i cui numeri sono stati trasmessi all’Ispra per una verifica.
L’aquila imperiale (aquila heliaca), da non confondere con la somigliante aquila imperiale spagnola (aquila adalberti), è presente in Europa con un numero molto ridotto di coppie nidificanti, tra le 800 e le 1.500, distribuite tra la Russia (600-900 coppie, stabili), altri Paesi dell’Europa centro-orientale (principalmente in Bulgaria, Slovacchia, Ungheria e Macedonia), la Georgia, Cipro e la Turchia, paesi, questi ultimi, dove è in forte diminuzione.
La specie è classificata da BirdLife International come SPEC 1 (ossia specie minacciata a livello globale) ed è protetta dalle normative comunitarie e nazionali.
31/03/11
UFFICIO STAMPA LIPU BIRDLIFE ITALIA