COMUNICATO STAMPA
ESCALATION DI VIOLENZA CONTRO LA FAUNA SELVATICA
IN TUTTA LA PENISOLA: BRESCIA, CAGLIARI, REGGIO CALABRIA.
LIPU: “UNA VERGOGNA NAZIONALE”
L’associazione sta valutando le iniziative, anche internazionali,
per porre fine al massacro di uccelli migratori
E’ allarme bracconaggio contro gli uccelli migratori dopo l’abbattimento ieri di otto falchi pecchiaioli e un gheppio nell’isola di Ischia, ma anche dopo il sequestro nei giorni scorsi di un sentiero di 800 trappole illegali per l’uccellagione nel cagliaritano e la mattanza in corso nel bresciano sui piccoli uccelli protetti.
La denuncia è della LIPU, i cui volontari ieri a Ischia hanno udito gli spari e visto cadere ben otto esemplari di falco pecchiaiolo in migrazione, due dei quali probabilmente feriti. Un gheppio è stato invece recuperato dai volontari con un’ala spezzata ed è stato avviato alle cure di un centro specializzato. “I falchi abbattuti – dichiara Fulvio Mamone Capria, vicepresidente LIPU – aggravano la situazione sull’isola campana, dove solo 20 giorni fa i nostri volontari furono brutalmente aggrediti a Ischia da alcuni bracconieri. Registriamo inoltre gravi emergenze in questi giorni nel cagliaritano e nel bresciano, dove i nostri volontari, non senza rischi per la propria incolumità, stanno rimuovendo migliaia di trappole contro piccoli uccelli protetti.
“E’ un’escalation di violenza e bracconaggio molto preoccupante, una vergogna nazionale – prosegue mamone Capria - per la quale stiamo valutando quali azioni intraprendere, anche a livello europeo. Atti che esprimono disprezzo verso la natura in un clima, spesso, di impunità per i responsabili”.
Nel bresciano prosegue la campagna dei volontari LIPU contro le micidiali trappole ad archetto e trappole a scatto d’acciaio dove finiscono a migliaia pettirossi, capinere e cince. Nel cagliaritano è attivo in questi giorni un campo antibracconaggio LIPU che nei giorni scorsi ha smantellato un sentiero per l’uccellagione composto da 800 trappole. Poche settimane fa invece la LIPU ha chiuso un campo antibracconaggio sullo stretto di Messina a Reggio Calabria, dove ogni anno fino a 200 falchi pecchiaiolo vengono uccisi dai bracconieri. E intanto continuano ad affluire rapaci e specie protette impallinate, dall’apertura della caccia, nei centri recupero LIPU: gli ultimi due sono un allocco e un gheppio feriti a Roma, ma ogni anno sono centinaia i rapaci ricoverati, molti dei quali non sopravvivono.
"Ma intanto dobbiamo registrare la mancanza di risposte da parte dei Ministeri Competenti, nonostante l'estrema gravità della situazione e i nostri ripetuti solleciti – conclude il vicepresidente LIPU - Rinnoviamo dunque l'appello al Governo: intervenga subito, adottando anche misure straordinarie per fronteggiare questa vera piaga per la natura e l'ambiente italiani".
Parma, 8 novembre 2010