PROGETTO RAPACI MIGRATORI LIPU: DAL 20 APRILE FOCUS SULLE ROTTE DEI MIGRATORI PER PREVENIRE IL BRACCONAGGIO SULLO STRETTO DI MESSINA
Tra le specie osservate falco pecchiaiolo, albanelle, nibbi, falchi ma anche cicogne e capovaccaio.
Dal 20 aprile il diario delle osservazioni sul sito www.lipu.it
Torna dal prossimo 20 aprile il progetto rapaci migratori della LIPU-BirdLife Italia per la tutela del Falco pecchiaiolo e dei rapaci in migrazione: 20mila uccelli migratori sono attesi di passaggio sul canale di Sicilia nel periodo tra aprile e maggio. La LIPU si avvarrà di osservatori sullo Stretto di Messina (versante calabrese, dove è attivo un campo antibracconaggio dal 30 aprile fino al 16 maggio), a Pantelleria, Marettimo, Ustica e Panarea, le cui osservazioni saranno utilizzate per capire con precisione qual è il percorso di migrazione seguito dai rapaci nel Mediterraneo centrale e quali i fattori meteo che possono influire sul fenomeno.
Giunto alla settima edizione, il Progetto Rapaci Migratori della LIPU durerà un mese e si concluderà il 20 maggio 2010. Il progettosi basa sull’osservazione diretta dell’arrivo dei rapaci migratori, soprattutto del Falco pecchiaiolo (15mila gli esemplari attesi), provenienti dall’Africa lungo il canale di Sicilia e diretti verso il Nord Europa.
Dal 20 aprile il sito www.lipu.it ospiterà il diario degli osservatori LIPU che operano nel progetto. L’anno scorso sono state avvistate 17 specie di rapaci, la più numerosa delle quali è stata il falco pecchiaiolo, seguita dal falco di palude, dal nibbio bruno, dalle albanelle minore e pallida, dal gheppio e dal grillaio, quest’ultimo una specie globalmente minacciata.
Cuore del progetto sarà lo stretto di Messina. Unitamente a Bosforo e Gibilterra, infatti, lo stretto di Messina, in particolare in primavera, costituisce uno dei bottle-neck (colli di bottiglia) più importanti attraverso i quali passano uccelli migratori e veleggiatori.
Le informazioni sulla rotta degli uccelli e la consistenza della migrazione, spesso influenzati dalla direzione e dall’intensità dei venti, perverranno via sms al coordinatore del campo antibracconaggio posizionato nel versante calabrese dello stretto, dove i rapaci planano una volta superato il tratto di mare che separa la Sicilia dalla Calabria, e saranno utilizzate per prevenire atti di bracconaggio contro il Falco pecchiaiolo.
Parma, 12 aprile 2010
Fonte: www.lipu.it