Interrogazione a risposta scritta
16-03-2010
Elisabetta Zamparutti
Cofirmatari:
Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco
Numero: 406526
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
esiste un progetto per la realizzazione di un «parco eolico» in Abruzzo sul monte Genzana, che prevede l'installazione lungo il crinale con torri alte un'ottantina di metri e pale di 46 metri di lunghezza;
il Genzana è il corridoio naturale tra due parchi nazionali, ospita la riserva del monte Genzana Alto Gizio nel comune di Pettorano sul Gizio, è accertata la presenza dell'orso bruno marsicano e del lupo, vi nidificano le specie avifaunistiche che soffrono maggiormente della presenza di pale eoliche (falco pellegrino, falco pecchiaiolo, astore, sparviere, poiana e gheppio). La zona è territorio di caccia per le aquile reali. Tra le specie di importanza comunitaria sono inoltre presenti il picchio dorsobianco e la balia dal collare;
il progetto dall'investimento cospicuo, si parla di 30 milioni, è stato autorizzato dai consigli comunali di Introdacqua e di Bugnara e prevede la costruzione di parte delle pale eoliche nel territorio di Introdacqua che ricade totalmente nella Macroarea A, di salvaguardia dell'orso bruno marsicano: ai sensi dell'articolo 12, comma 10, del decreto legislativo 29 dicembre 2003 n. 387 viene identificato dalla regione Abruzzo come area vietata a tali impianti. Inoltre 7 pale ricadono nel sito di interesse comunitario monte Genzana che, nello stesso decreto, viene definito come area critica. Le torri corrono infine a pochi metri fuori dal confine della riserva;
sulla porzione di territorio in questione non sarebbe stata fatta nessuna valutazione per il rischio idrogeologico;
l'impatto ambientale provocato dai lavori per la realizzazione della centrale potrebbe risultare devastante per la flora e per le specie faunistiche tutelate esistenti atteso che i camion si farebbero largo tra due parchi nazionali (parco d'Abruzzo e parco della Maiella), le strade verrebbero create all'intorno di faggete e pinete, così come l'elisuperficie per l'atterraggio degli elicotteri;
non si conosce né la storia aziendale, né la consistenza patrimoniale della ditta cui sono stati affidati i lavori -:
se i Ministri interrogati sono al corrente di questo progetto;
se e quali provvedimenti intendano adottare a tutela di un'area così pregiata dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, con particolare riferimento alla zona di protezione speciale.
Seduta del 5 luglio 2010
Testo della risposta
Con riferimento all'interrogazione in esame, riguardante il progetto per la realizzazione di un parco eolico in Abruzzo, nel monte Genzana, la Prefettura dell'Aquila, sulla scorta degli elementi forniti dal Corpo forestale dello Stato, ha fatto presente quanto segue.
Non risulta presentato alle competenti autorità regionali, alla data del 13 maggio 2010, alcun progetto per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte eolica da ubicarsi sul Monte Genzana, né è stato depositato alcuno studio di Valutazione di impatto ambientale-Via relativo ai comuni di Introdacqua (L'Aquila) e Bugnara (L'Aquila).
Il sito del Monte Genzana comprende aree vietate alle nuove installazioni eoliche, in quanto facenti parte della «Macroarea A di salvaguardia dell'orso bruno marsicano» oltre ad aree definite «critiche» in forza sia della presenza del Sic-Sito di importanza comunitaria medesimo sia di valichi montani.
L'individuazione delle aree vietate o critiche per la realizzazione delle nuove centrali eoliche è stata effettuata dalla regione Abruzzo attraverso l'adozione delle «Linee guida per l'inserimento di impianti industriali per la produzione di energia dal vento all'interno del territorio regionale» approvate con delibera di Giunta regionale n. 754 del 30 luglio 2007, ai sensi dell'articolo 12, comma 10, del decreto legislativo n. 387 del 2003 (attuazione della Direttiva 2001/77/CE relativa alle fonti energetiche rinnovabili), che conferisce alle regioni la prerogativa di «procedere all'indicazione di aree e siti non idonei all'installazione di specifiche tipologie di impianti».
La deliberazione n. 9 del consiglio comunale di Introdacqua (L'Aquila) del 3 giugno 2008, che approva l'avvio del procedimento finalizzato alla realizzazione del parco eolico del Monte Genzana, mentre da un lato richiama «l'osservanza delle linee guida approvate dalla Giunta regionale», dall'altro da atto «che non esistono zone che debbano essere escluse a priori per la presenza di vincoli sovraordinati o fonti normative vincolanti di altra natura».
In proposito, il Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato ha evidenziato che i presupposti sui quali si basa tale delibera sono «palesemente errati» ed ha sottolineato che le procedure autorizzative per il progetto in questione richiedono l'attivazione della procedura di valutazione di impatto ambientale di competenza regionale, così come previsto dal decreto legislativo n. 4 del 2008 (Titolo II e All. II e IV). In base alla legge regionale n. 11 del 1999 ed alla deliberazione della Giunta della Regione Abruzzo n. 119 del 22 marzo 2002, l'autorità regionale competente è il Comitato di Coordinamento Regionale per la Via (Ccr-Via), del quale peraltro fa parte anche un rappresentante del citato Comando Forestale. In caso di attivazione di tale procedura, sia l'approvazione della Valutazione d'incidenza di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997, sia l'autorizzazione paesistica di cui al decreto legislativo n. 490 del 1999, sono rilasciate, qualora ovviamente ne ricorrano i presupposti, dal Ccr-Via contestualmente alla Via.
Il più volte citato Comando provinciale corpo forestale dello Stato ha altresì riferito che il sito in parola è ricompreso in area sottoposta a vincolo idrogeologico (regio decreto-legge n. 3567 del 1923) e, pertanto, per ogni progetto che alteri l'ambiente è necessaria anche l'autorizzazione dell'Ispettorato dipartimentale per le foreste dell'Aquila, che coincide con il Comando stesso al quale nessuna richiesta è allo stato pervenuta e né gli risulta pervenuta alcuna richiesta di autorizzazione (necessaria in base al regio decreto-legge n. 3267 del 1923) per l'installazione della torre anemometrica oggetto della deliberazione n. 82 in data 5 luglio 2008 del Comune di Introdacqua (L'Aquila).
La ditta cui il comune di Introdacqua (L'Aquila) ha affidato la progettazione dell'impianto eolico è la Nordest srl con sede in Napoli. Il capitale sociale è di 100.000,00 euro. E l'amministratore unico risulta indagato per numerosi e gravi reati, per fatti legati all'attività della società commessi tra il 2005 e il 2010.
Conclusivamente, il comando provinciale del Corpo forestale dello Stato dell'Aquila ha rimarcato che allo stato attuale il progetto del parco eolico in questione è stato approvato solo dalle amministrazioni comunali interessate, mentre l'iter autorizzativo a livello regionale non è ancora stato attivato, facendo altresì presente che, considerata l'incompatibilità di installazioni eoliche di qualsiasi tipo con i vincoli esistenti nell'area del Monte Genzana, è da ritenersi molto improbabile che un'eventuale procedura di Via possa concludersi con l'approvazione di tale progetto.
Il Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare: Roberto Menia
sabato 4 settembre 2010
mercoledì 1 settembre 2010
Il Capovaccaio Arianna è tornato in Basilicata!
Dopo il suo rilascio in Puglia nel 2006 e una lunga permanenza in Africa centrale il Capovaccaio "Arianna" è tornato in Italia e precisamente in Basilicata. Il 13 agosto, dopo attente ricerche e monitoraggi nelle aree idonee alla specie, anche con l'ausilio dei deboli segnali radio emessi dal trasmettitore satellitare di cui è dotata, finalmente la scoperta! L'unico sito in cui Arianna è stata vista è dunque in Basilicata, in un'area caratterizzata da pascoli aridi frequentati da bovini, ovini e caprini e assolutamente poco antropizzata! Si conferma come il progetto di restocking del Capovaccaio avviato da diversi anni in Italia grazie al CERM diretto da Guido Ceccolini e con la collaborazione dell'Oasi LIPU di Laterza è perfettamente riuscito e ci indica quali devono essere le caratteristiche delle aree in cui gli esemplari di ritorno dall'Africa possono potenzialmente insediarsi ed eventualmente nidificare. Ora Arianna ha bisogno di essere lasciata tranquilla sperando che presto possa riprodursi ed incrementare la piccolissima popolazione italiana formata da non più di 7 coppie allo stato attuale. Una di esse è stata aiutata grazie ai carnai effettuati in Basilicata con il contributo di ALTURA e si è riprodotta con successo portando all'involo due giovani.
Al seguente link un comunicato della LIPU:
http://www.lipu.it/news/no.asp?1026

Arianna è dotata di due anelli di riconoscimento!
L'unico documento video sul ritorno di Arianna in Italia!
Al seguente link un comunicato della LIPU:
http://www.lipu.it/news/no.asp?1026

Arianna è dotata di due anelli di riconoscimento!
L'unico documento video sul ritorno di Arianna in Italia!
martedì 31 agosto 2010
lunedì 30 agosto 2010
Rapaci oltre i confini
L’associazione ALTURA,
in collaborazione con la Riserva Naturale “Montagne della Duchessa”
ed il Gruppo Naturalisti Rosciolo
organizza
“Rapaci oltre i confini”
Iª Edizione estiva
Giornata di monitoraggio e studio dei rapaci nel comprensorio Monte S. Rocco – M. Cava - M. Rotondo – Creste della Valle di Malito – Coppo Volpe – Colle Acetoni.
Sabato 4 Settembre 2010
L’Associazione ALTURA (Associazione per la Tutela degli Uccelli Rapaci e dei loro Ambienti) in collaborazione con la Riserva Naturale “Montagne della Duchessa” ed il GNR (Gruppo Naturalisti Rosciolo) organizzano Sabato 4 Settembre 2010 una giornata di monitoraggio e studio dei rapaci nel comprensorio Monte S. Rocco – M. Cava – M. Rotondo – Creste della Valle di Malito – Coppo Volpe – Colle Acetoni, nei Comuni di Borgorose e Tornimparte.
Il monitoraggio si inserisce nel progetto di collaborazione attivato fin dal 2008 con la Riserva Naturale “Montagne della Duchessa” per seguire gli spostamenti di una nuova coppia di aquila reale (Aquila crysaetus) che frequenta l’area di Monte Cava – Monte Rotondo quale potenziale territorio per la nidificazione.
Obiettivo della giornata di monitoraggio, al quale parteciperanno esperti ornitologi, sarà quello di definire quanto più possibile gli spostamenti dell’aquila reale (Aquila crysaetos) nel comprensorio in esame ed al tempo stesso di acquisire il maggior numero di dati riguardo la presenza di altri rapaci quali il grifone (Gyps fulvus), il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), il biancone (Circaetus gallicus), il lanario (Falco biarmicus), il pellegrino (Falco peregrinus). Inoltre verrà verificata la presenza di altre specie in migrazione di ritorno (che andranno a svernare in Africa) quali le albanelle (Circus sp. pl.), il grillaio (Falco naumanni), il lodolaio (Falco subbuteo), il falco cuculo (Falco vespertinus) ed il raro piviere tortolino (Charadrius morinellus) piccolo trampoliere presente negli altopiani culminali abruzzesi che ricordano la tundra artica dove si riproduce.
L’attività di monitoraggio condotta da ALTURA andrà ad arricchire le conoscenze sull’area di studio che, dal punto di vista ambientale, è di grande valore conservazionistico ed esprime una grande ricchezza floristico-vegetazionale e faunistica.
La giornata fa parte delle iniziative volte ad aumentare lo stato delle conoscenze sulla biodiversità del nostro territorio nell’Anno Internazionale della Biodiversità (2010 International Year of Biodiversity) promosso dalle Nazioni Unite.
Dott. Daniele Valfrè - Responsabile ALTURA per l’Abruzzo.
in collaborazione con la Riserva Naturale “Montagne della Duchessa”
ed il Gruppo Naturalisti Rosciolo
organizza
“Rapaci oltre i confini”
Iª Edizione estiva
Giornata di monitoraggio e studio dei rapaci nel comprensorio Monte S. Rocco – M. Cava - M. Rotondo – Creste della Valle di Malito – Coppo Volpe – Colle Acetoni.
Sabato 4 Settembre 2010
L’Associazione ALTURA (Associazione per la Tutela degli Uccelli Rapaci e dei loro Ambienti) in collaborazione con la Riserva Naturale “Montagne della Duchessa” ed il GNR (Gruppo Naturalisti Rosciolo) organizzano Sabato 4 Settembre 2010 una giornata di monitoraggio e studio dei rapaci nel comprensorio Monte S. Rocco – M. Cava – M. Rotondo – Creste della Valle di Malito – Coppo Volpe – Colle Acetoni, nei Comuni di Borgorose e Tornimparte.
Il monitoraggio si inserisce nel progetto di collaborazione attivato fin dal 2008 con la Riserva Naturale “Montagne della Duchessa” per seguire gli spostamenti di una nuova coppia di aquila reale (Aquila crysaetus) che frequenta l’area di Monte Cava – Monte Rotondo quale potenziale territorio per la nidificazione.
Obiettivo della giornata di monitoraggio, al quale parteciperanno esperti ornitologi, sarà quello di definire quanto più possibile gli spostamenti dell’aquila reale (Aquila crysaetos) nel comprensorio in esame ed al tempo stesso di acquisire il maggior numero di dati riguardo la presenza di altri rapaci quali il grifone (Gyps fulvus), il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), il biancone (Circaetus gallicus), il lanario (Falco biarmicus), il pellegrino (Falco peregrinus). Inoltre verrà verificata la presenza di altre specie in migrazione di ritorno (che andranno a svernare in Africa) quali le albanelle (Circus sp. pl.), il grillaio (Falco naumanni), il lodolaio (Falco subbuteo), il falco cuculo (Falco vespertinus) ed il raro piviere tortolino (Charadrius morinellus) piccolo trampoliere presente negli altopiani culminali abruzzesi che ricordano la tundra artica dove si riproduce.
L’attività di monitoraggio condotta da ALTURA andrà ad arricchire le conoscenze sull’area di studio che, dal punto di vista ambientale, è di grande valore conservazionistico ed esprime una grande ricchezza floristico-vegetazionale e faunistica.
La giornata fa parte delle iniziative volte ad aumentare lo stato delle conoscenze sulla biodiversità del nostro territorio nell’Anno Internazionale della Biodiversità (2010 International Year of Biodiversity) promosso dalle Nazioni Unite.
Dott. Daniele Valfrè - Responsabile ALTURA per l’Abruzzo.
domenica 29 agosto 2010
Poiana codabianca in provincia di Matera

Ieri 28 agosto 2010 interessante osservazione di Poiana codabianca (Buteo rufinus) in territorio di Grottole a pochi km dalla Riserva Naturale di San Giuliano. Si tratta di una specie piuttosto rara in Italia e di cui non si hanno certezze sulla sua nidificazione. L'ultima segnalazione lucana risale alla fine del mese di giugno scorso ed è stata effettuata da Santino Di Carlo (birder laziale ed esperto di rapaci) a circa 27 km dal sito di Grottole. Le segnalazioni di Poiana codabianca sono spesso difficoltose per il rischio di confusione con la Poiana comune specialmente se condotte a notevole distanza o in precarie condizioni di luce. E' perciò importante, al fine di raccogliere dati utili alla conoscenza della specie in Italia, effettuare scatti fotografici, anche di scarsa qualità, che ne permettano una corretta identificazione corredata da pareri di esperti ornitologi. La foto documentativa qui sopra è stata scattata con l'ausilio di un cannocchiale e da grande distanza ed è stata sottoposta al giudizio di vari esperti che ne hanno confermato l'identificazione. Al momento in Basilicata la specie è considerata migratrice irregolare secondo la Ceck-list ufficiale regionale pubblicata sulla Rivista Italiana di Ornitologia nel 2008.
domenica 22 agosto 2010
Gli ultimi capovaccai italiani

Questo è uno degli ultimi capovaccai italiani fotografato oggi in Basilicata dove ne restano solo 2 coppie. Il rischio di estinzione dal nostro Paese è fortissimo. Gli ultimi che ancora sopravvivono vanno aiutati in modo concreto e mirato. In Italia è stato pubblicato nel 2009 dal Ministero dell'Ambiente il Piano di Azione per la sua conservazione: vogliamo applicarlo in modo efficace? L'Anno Internazionale della Biodiversità ci dice qualcosa?
mercoledì 11 agosto 2010
Eccezionale roost di Nibbio bruno in Basilicata


Nella Riserva Naturale di San Giuliano all'inizio di agosto, e già da alcuni anni, si verifica una eccezionale concentrazione di nibbi bruni (Milvus migrans) in un sito utilizzato come dormitorio (roost). Ieri 10 agosto abbiamo effettuato un conteggio degli esemplari presenti che ha portato all'incredibile cifra di 575 nibbi! Si tratta di un dato di notevole importanza a livello nazionale poichè sono pochi i siti italiani dove sono osservabili al tramonto simili concentrazioni. La causa di tale fenomeno è legata al fatto che i nibbi in periodo post-riproduttivo tendono ad aggregarsi in siti strategici preparandosi alla migrazione verso l'Africa. Non è ancora ben chiara l'origine di tutti questi individui ma si presume che vi siano sia i soggetti nidificanti in Basilicata (con tutti i giovani dell'anno) sia quelli presumibilmente provenienti dal centro-nord. I movimenti di tale specie non sono ancora ben conosciuti poichè sembra che una parte della popolazione italiana scelga di migrare attraversando la Spagna e lo stretto di Gibilterra mentre l'altra parte preferisca utilizzare la nostra penisola per dirigersi verso lo stretto di Messina e da qui verso la Sicilia occidentale da dove poi passano in Africa dopo un volo di almeno 130-140 km sul mar Mediterraneo.
Contemporaneamente al censimento di San Giuliano è stato effettuato un conteggio anche in altri 3 siti (Pomarico, Pisticci e Sant'Arcangelo) dove, specialmente presso le discariche, spesso si osservano numerosi nibbi bruni e reali.
I risultati:
San Giuliano: 575 indd.
Pomarico: 28-30 indd.
Pisticci: 31 indd.
S. Arcangelo: 67-70 indd.
TOTALE: 701-706 individui
Il Progetto è nato grazie alla collaborazione di:
- Società De Rerum Natura
- Studio Naturalistico Milvus
- Centro Recupero Rapaci della Riserva di San Giuliano
I rilevatori che hanno partecipato a questa iniziativa sono:
Matteo Visceglia e Mariangela Francione - Riserva di San Giuliano (Mt)
Nicola Cillo e Marisa Laterza - Pisticci (Mt)
Gianni Palumbo - Pomarico (Mt)
Egidio Fulco - Sant'Arcangelo (Pz)
L'idea è quella di dare un seguito a questa iniziativa, per ora assolutamente sperimentale, programmandola anche il prossimo anno ed organizzandola per tempo e soprattutto coinvolgendo altri rilevatori per coprire più siti. Molto probabilmente verranno fuori dati di grande interesse per lo studio della specie.
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