martedì 10 luglio 2012

Sequestrato a Melfi parco eolico illegale

MELFI (POTENZA) – A causa della “mancanza delle necessarie autorizzazioni”, un parco eolico composto da sei pale “in stretta continuità territoriale tra loro” è stato posto sotto sequestro, in località “Taverna caduta” di Melfi (Potenza), dagli agenti del Corpo forestale dello Stato.

Durante le indagini – in cui sono coinvolte 13 persone, denunciate alla magistratura – è stato accertato che la proprietà del parco eolico è stata frazionata tra sei proprietari, alcuni dei quali parenti fra loro. Quindi sono state chieste sei singole autorizzazioni per le sei pale eoliche, “accelerando” un iter burocratico che sarebbe stato “certamente più lungo” se invece fosse stata chiesta l'autorizzazione unica prevista dalla legge per un “insediamento produttivo di tali dimensioni e potenza”, ha spiegato il Corpo forestale in una nota. Quando si chiede l'autorizzazione per una sola pala eolica, invece, si presenta “una semplice dichiarazione di inizio attività”, “non sono richieste polizze fideiussorie per il successivo ripristino ambientale e vi sono minori oneri, proporzionali al valore dell’investimento. A ciò si aggiunga – è stato spiegato - l'illecita percezione dell’incentivo statale, che pone le basi per una truffa ai danni dello Stato dell’ammontare di vari milioni di euro”.


Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno.it     9 luglio 2012

giovedì 28 giugno 2012

Castel di Guido
Sos Nibbio bruno


Mentre Roma arde, grazie alle infami politiche degli ultimi decenni che hanno visto cedere ogni palmo di natura all'edilizia, i nostri amministratori sono perfettamente in tempo a risparmiarci un ennesimo scempio. A quanto pare, sarebbe stata presentata domanda per effettuare un'attività privata di tagli boschivi proprio all'interno dell'area protetta di Castel di Guido. Questo luogo meraviglioso è un Sic-sito di interesse comunitario e Iba-important bird area, fa parte della Riserva naturale statale del litorale romano e include dal 1998 una magnifica oasi LIPU (oltre 100 ettari): le sue preziosissime foreste di leccio, cerro e rovere rimangono l'ultimo tratto di bosco planiziale dell'intera provincia. Qui nidifica una rara colonia di nibbio bruno, circa 15 coppie, e vivono altri rapaci come bianconi, poiane, falchi pecchiaioli.

L'area di Castel di Guido accoglie pure un'azienda agricola, ed è nelle disponibilità del Comune di Roma. Una parte dei terreni è tuttavia concessa in affitto a un privato, il quale avrebbe avviato pratica per ottenere nulla osta a ricavare legna in mezzo ai patriarchi di Macchiagrande di Ponte Galeria, il nostro ultimo polmone verde. È ancora senza risposta l'allarmata lettera inviata la settimana scorsa dalle associazioni Altura, Italia Nostra, Lipu e WWF alla Regione, che dovrebbe fornire valutazione d'incidenza di tale progetto, mentre all'ente gestore (il Campidoglio) spetterà il parere definitivo. Anche se, da legge forestale, fino a 3 ettari di taglio la decisione compete al Comune, poi passa alla Provincia. Le temperature di questi giorni, l'evidenza di una città irrespirabile e climaticamente stravolta, dovrebbero suggerire che intaccare i nostri ultimi bastioni ambientali è un crimine. Non possiamo fermare anticicloni e nevicate, ma senz'altro corre l'obbligo di impedire la scomparsa delle nostre estreme difese.

al_lupo@repubblica.it

Foto: Fabio Cilea
(27 giugno 2012)

Fonte:http://roma.repubblica.it/rubriche/al-lupo/2012/06/27/news/castel_di_guido_sos_nibbio_bruno-38072598/ 

mercoledì 13 giugno 2012

Salvare l'Orso marsicano è anche compito della Regione

 Situazione critica dell'orso marsicano:
l'orso è una priorità e vanno fatti sforzi straordinari. Ora, non domani .

L’orso bruno marsicano è una sottospecie presente al mondo solo in Appennino centrale; circa 40 individui, un numero critico di femmine riproduttive, alta mortalità spesso per cause imputabili all’uomo, bassa natalità: grande rischio di estinzione.
Rifondazione Comunista, LIPU e ALTURA  chiedono che le istituzioni si prodighino con impegno e costanza ad attuare le strategie di conservazione già previste dal PATOM e dal LIFE ARCTOS.
Più precisamente chiedono conto delle azioni relative a caccia, orsi confidenti, situazione sanitaria e causa di mortalità legate ad attività umane.
I referenti per queste azioni sono la Regione Abruzzo, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise il Corpo Forestale dello Stato, il Ministero dell’Ambiente e l’ ISPRA.

I consiglieri Acerbo e Saia avevano già interpellato la Regione Abruzzo il 14 marzo scorso sulla grave situazione in cui versa l’orso marsicano. Ad oggi nessuna risposta è pervenuta da parte della Giunta Regionale. Acerbo e Saia chiedevano che si relazionasse sullo stato  del PATOM ( Piano di Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano) e del progetto LIFE ARCTOS. Si era portata l’attenzione sulle cause di mortalità delle orse (5 adulte morte in 5 anni) che sono in gran parte dovute a cause antropiche contrastando perciò con l’adesione della Regione al piano di tutela per questa specie.

Oggi Rifondazione Comunista, LIPU e ALTURA chiedono conto della situazione riguardo a caccia, aree contigue, orsi confidenti, situazione sanitaria e cause di mortalità.

·      La questione ancora irrisolta della caccia al cinghiale (braccata) benché già vietata nella Zona di Protezione Esterna del Parco è questione molto complessa e sui cui pesano molti anni di totale inattività.
Pertanto  Rifondazione Comunista e le associazioni chiedono che attraverso il tavolo tecnico già costituito a livello istituzionale, si arrivi entro breve ad un accordo con il mondo venatorio.
Rifondazione Comunista, LIPU e ALTURA chiedono infine  che la caccia alla braccata (non solo al cinghiale) venga regolamentata come previsto dal PATOM verso forme di caccia meno impattanti o che vengano escluse dall’attività venatoria le aree più critiche in cui è verificata la costante presenza dell’orso marsicano.
·      E’ inoltre di fondamentale importanza per l’orso che si definiscano e realizzino le aree contigue al PNALM così come previsto dalla Legge Quadro sui Parchi (L. 394/91) e che ci sia una maggiore tutela del territorio nelle aree di connessione (Corridoi ecologici) tra Aree Protette.
·      Riguardo gli orsi definiti “confidenti” già nelle scorse settimane diversi animali si alimentavano su cumuli di carote con il rischio che anche femmine con piccoli trasmettessero cosi un comportamento errato alla prole che si può tradurre in una situazione di potenziale pericolo per il futuro di questi individui.
Dopo l’Ordinanza del Presidente Rossi per vietare l’abbandono di carote e scarti alimentari i Comuni non hanno ancora deliberato in questo senso nè nelle aree comunali interne al PNALM, nè sulle aree esterne.
Chiediamo anche che le squadre di intervento rapido appositamente addestrate attualmente non ancora operative, lo diventino nel più breve tempo possibile attraverso l’approvazione di Ministero dell’Ambiente e ISPRA.
·      Per ciò che riguarda i problemi sanitari il progetto LIFE ARCTOS prevede due azioni: una riguarda  le pratiche di gestione del bestiame domestico in modo compatibile con la presenza dell’orso: responsabile per quest’azione è il PNALM. Sono già stata elaborate delle linee guida che devono essere messe in pratica.
La seconda azione riguarda la gestione sanitaria del bestiame domestico: per quest’azione è stato creato un tavolo tecnico al Ministero della Salutee responsaibile per le azioni che dovrebbero coinvolgere le ASL abruzzesi è la Regione Abruzzo.
Per entrambe le azioni Rifondazione Comunista LIPU e ALTURA chiedono al PNALM e Regione Abruzzo a che punto sono i lavori.
·      Riguardo  alcune cause di morte legate all’attività umana abbiamo saputo dal PNALM che è stato messo in sicurezza il vascone dove nel 2010 due orse vennero ritrovate morte. Rifondazione Comunista, Lipu e ALTURA chiedono a PNALM e CFS se sia stato portato a termine un censimento di tali vasconi e se questi siano stati messi in  sicurezza in maniera adeguata.
Nel maggio 2011 un’orsa è stata investita mortalmente sulla statale che collega Gioia dei Marsi a Pescasseroli, ad un anno di distanza non si è ancora fatto nulla di concreto per rendere più sicure le strade che l’orso può attraversare. Il problema è reale e urgente: lo testimoniano due recenti incidenti in Trentino in cui sono morti due orsi.
Rifondazione Comunista, LIPU e ALTURA chiedono che in tempi rapidissimi almeno vengano messe in pratica misure idonee per rendere sicure le strade.

Approfondimento sulla caccia: Alla fine dell’estate l’orso marsicano comincia a frequentare le aree esterne al PNALM e inizia la cosiddetta attività “iperfagica”, per assicurarsi una buona dose di riserve di grasso prima del letargo invernale. L’attivita venatoria in braccata può essere pericolosa per l’orso sia per il disturbo diretto in un periodo cosi delicato, sia per la possibilità affatto remota di un incidente di caccia.

Sarebbe importante che le singole squadre di cacciatori venissero vincolate al territorio, nel senso che ogni squadra dovrebbe esercitare la caccia in un’area specifica preventivamente assegnata e che le ATC (Ambiti Territoriali per la Caccia) periferiche al PNALM fossero assegnate ai soli cacciatori residenti impedendone l’utilizzo a quelli di altre ATC.
Si auspica che il tema della caccia sia discusso e partecipato con le popolazioni locali.

 
Pescara, sala Corradino D’Ascanio, Consiglio Regionale, 11 giugno 2012


Link utili:

Per informazioni:
Maurizio Acerbo: 334-6934893; Stefano Allavena: 348-8121787; Daniele Valfrè: 340-6623558

sabato 2 giugno 2012

Capovaccai al carnaio

Nel video qui sotto 2 capovaccai si nutrono presso un carnaio in Basilicata sostenuto grazie all'associazione ALTURA (Associazione per la Tutela dei Rapaci e dei loro Ambienti) e al CRAS provinciale di Matera. Le riprese sono state effettuate nella metà di aprile da circa 1200 metri di distanza in digiscoping allo scopo di non arrecare alcun disturbo agli animali in un periodo particolarmente delicato come quello che precede la riproduzione.
Questi esemplari sono tra gli ultimi che sopravvivono anche grazie al supporto alimentare fornito. In Italia restano ormai non più di cinque o sei coppie nidificanti, tutte drammaticamente avviate verso l'estinzione. Ormai non c'è più tempo da perdere, occorre fare ogni sforzo per impedire che ciò avvenga.
Il CRAS provinciale di Matera non ha al momento alcun finanziamento destinato al capovaccaio e a tutte le proprie attività di salvaguardia e recupero delle specie protette.

lunedì 23 aprile 2012

Rapaci oltre i confini

Terza giornata di monitoraggio e studio dei rapaci nel comprensorio Valle di Malito – Valle del Rio Torto – Monti della Duchessa – Monte Velino – Gole di Celano e Monte Faito. 

Oltre un centinaio di osservazioni di rapaci effettuate da esperti ornitologi in collaborazione con gli enti Parco ed il Corpo Forestale dello Stato. Si è svolta domenica scorsa la terza edizione della giornata di monitoraggio e studio dei rapaci nel comprensorio Valle di Malito – Valle del Rio Torto – Monti della Duchessa – Monte Velino – Gole di Celano e Monte Faito, organizzata dall’Associazione ALTURA (Associazione per la Tutela degli Uccelli Rapaci e dei loro Ambienti) e dalla Riserva Naturale “Montagne della Riserva in collaborazione con il Parco Regionale Sirente Velino ed il Corpo Forestale dello Stato (Riserva Naturale Orientata Monte Velino) alla quale hanno partecipato, oltre al personale degli Enti coinvolti, esperti ornitologi del Gruppo Naturalisti Rosciolo, della LIPU e della Riserva Naturale Canale Monterano della Regione Lazio con 12 postazioni fisse dislocate su tutto il territorio interessato. Sono state effettuate oltre un centinaio di osservazioni di rapaci tra le quali spiccano gli avvistamenti di aquila reale (Aquila crysaetus), grifone (Gyps fulvus), biancone (Circaetus gallicus), falco pellegrino (Falco peregrinus), falco lanario (Falco biarmicus) e astore (Accipiter gentilis). Obiettivo della giornata di monitoraggio è stato quello di definire quanto più possibile gli spostamenti della aquila reale nel comprensorio in esame e nei siti di nidificazione conosciuti e di acquisire il maggior numero di dati riguardo la presenza specie inserite nell’allegato I della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli”.
La giornata è stata un buon esempio di collaborazione tra Istituzioni Pubbliche e Associazioni di settore, svolta alla conoscenza della biodiversità ornitologica in un territorio ad alto valore naturalistico e conservazionistico quale è il comprensorio Alto Cicolano – Monti della Duchessa –Velino Sirente.
Dott. Daniele Valfrè – Responsabile ALTURA Abruzzo
Dott. ssa Emanuela Peria – Responsabile Ufficio Naturalistico Riserva Naturale Montagne della Duchessa
Info: Daniele Valfrè, 328 – 7477915, 340 – 6623558.

martedì 17 aprile 2012

Scelte chiare sull’eolico

Da tempo si levano in tutta Italia proteste di associazioni (Italia Nostra, Mountain Wilderness, Comitato per la Bellezza, Comitato Nazionale per il Paesaggio, Amici della Terra, Eddyburg, Coldiretti, ecc.) e di comitati di cittadini contro l’installazione indiscriminata di gigantesche torri eoliche sui crinali appenninici, nel cuore di paesaggi intoccati, vicino a vigneti e oliveti, a Scansano e recentemente a Bolsena, o in prossimità di aree archeologiche come la romana Saepinum. In Italia il vento è, oggettivamente, la metà della media nordeuropea, ad eccezione di limitate zone di Puglia, Sardegna e Sicilia. Per cui tanti impianti sono improduttivi per lunghi periodi. Numerose inchieste televisive hanno comprovato pesanti infiltrazioni criminali. Risultato: 1) i Comuni, spesso poveri, sono stati sedotti con un po’ di euro e poi abbandonati; 2) i forti contributi governativi ai concessionari non hanno fruttato energia; 3) paesaggi ed ecosistemi sono sconvolti, con le pale ferme. Altre dure polemiche hanno riguardato i maxi-impianti di fotovoltaico realizzati su vaste estensioni coltivate. Pratica contestata anche da Carlo Petrini di Slow Food e ora vietata dal ministro Mario Catania.
«Gli incentivi concessi fin qui hanno favorito una espansione del fotovoltaico così imponente da permettere al nostro Paese di raggiungere i traguardi indicati dall’Europa con ben otto anni di anticipo», si legge nell’appello promosso da Carlo Alberto Pinelli di Mountain Wilderness e rivolto al presidente Monti. In esso si ribadisce un netto sì al sostegno delle energie rinnovabili, purché gestito in modo virtuoso, rigoroso e senza ulteriori insostenibili sprechi, e però si dice «basta all’eolico industriale» poco utile ma responsabile «dei maggiori danni a molti preziosi paesaggi italiani». Documento sottoscritto dalle associazioni sopracitate e firmato anche da personaggi di indiscusso prestigio quali, fra gli altri, Gianfranco Amendola, Asor Rosa, Berdini, Bodei, Caracciolo, Cervellati, Craveri, De Lucia, Guzzo, La Regina, Desideria Pasolini, Paolucci, Rita Paris, Pericoli, Pirani, Ruffolo, Carla Sepe, Settis. Nonché dall’Associazione Tecnici del MiBAC.
Il documento farà discutere gli ambientalisti. Greenpeace e Legambiente risultano infatti schierate da sempre a favore dell’eolico e le altre sigle, invece, sono fortemente critiche. Al punto che Italia Nostra ha assegnato il Premio Zanotti Bianco 2011 all’archeologa romana Rita Paris e al direttore regionale del Molise, Gino Famiglietti, protagonisti della battaglia contro le pale eoliche.

Fonte: L'Unità 17 aprile 2012

sabato 14 aprile 2012

Bocciato il progetto di eolico industriale a Tornimparte (AQ)

La Commissione VIA della Regione Abruzzo ha espresso parere non favorevole al progetto di eolico industriale nel comune di Tornimparte a causa della presenza documentata del grifone da parte del Corpo Forestale dello Stato effettuata tramite monitoraggio telemetrico satellitare. Sulla stessa area è stato già depositato presso la Regione Abruzzo un nuovo progetto di eolico industriale.

Nella seduta del 11 aprile scorso, il Comitato di Coordinamento Regionale per la Valutazione d’Impatto Ambientale (CCR-VIA) della Regione Abruzzo ha espresso parere non favorevole al progetto per la realizzazione di 5 aerogeneratori da parte della F.E.R.A. srl nel comune di Tornimparte (AQ) a causa “della presenza documentata del grifone ed in conformità alla normativa comunitaria che prevede l’applicazione del principio di precauzione”.
Il progetto prevedeva l’installazione in località Venubbio di 5 aerogeneratori da 2.3 MW, con altezza totale di 131 metri da terra (diametro rotore di 92 metri), posti su un crinale ad oltre 1400 metri di altitudine in presenza di vincolo idrogeologico e paesaggistico.
Erano previsti circa 1500 m di interventi di adeguamento su strade sterrate esistenti e altrettanti di tracciati ex novo proprio nell’area di crinale, oltre alla realizzazione di circa 10.500 m di cavidotti fino alla cabina primaria alla periferia del comune di Scoppito.
Duole notare che, purtroppo anche in quest’occasione, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici dell'Abruzzo ha espresso parere favorevole ai fini del rilascio della VIA.

La FERA aveva presentato già nel 2009 e nel 2010 simili progetti (con 12 aerogeneratori posti ad una altitudine massima di 1800 metri) entrambi non andati a buon fine.

Determinante è stato, nella seduta dell’11 aprile, il parere contrario del Corpo Forestale dello Stato, in quanto dati consolidati relativi allo studio sul monitoraggio telemetrico satellitare del grifone intrapreso dall’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Castel di Sangro nell’ambito di un progetto europeo, mostrano come “la presenza del grifone nell’area di Tornimparte sia relativa a 10 mesi su 13” dello studio effettuato e che tale area risulti “area vitale degli individui monitorati”. Inoltre è emerso che “i livelli di sorvolo compresi tra 0 e 150 metri rispetto al suolo sono lo spazio di volo più frequentemente utilizzato dal grifone”, esattamente il contrario di quanto asserito nello studio naturalistico commissionato dalla FERA.

Nella seduta della CCR-VIA, dove ha partecipato in audizione il responsabile regionale Abruzzo di ALTURA, sono state verbalizzate le istanze presentate come osservazioni da parte dell’associazione stessa, inerenti la presenza nel sito, oltre che del grifone, dell’aquila reale e di diverse specie di rapaci di notevole importanza conservazionistica.
ALTURA ha evidenziato che rispetto le linee guida regionali sull’eolico, ricorrono tutte le condizioni per la classificazione del progetto in “area critica”. ALTURA ha inoltre segnalato alla CCR-VIA che l’area in oggetto è di grande importanza per la presenza ricorrente dell’orso bruno marsicano.
Era presente anche il vicesindaco del comune di Tornimparte che si è espresso perplesso riguardo l’eccessivo impatto visivo sul paesaggio.

Sempre in località Venubbio (esattamente sulla stessa area) è stato già depositato presso la Regione Abruzzo un nuovo progetto di eolico industriale presentato dalla ditta New Energy per 7 aerogeneratori, di potenza nominale di 850 kW ciascuno, per una potenza complessiva nominale di 5,95 MW con rotore di 52 m di diametro e torre di 44 m di altezza, i cui termini per presentare osservazioni scadono nei prossimi giorni.


Rosciolo dei Marsi, 14 aprile 2012